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Latina. Un documento congiunto dei partiti dell'Ulivo: «No a questo PRG. Non risponde alle esigenze di crescita e sviluppo della città»

«La variante al PRG redatta dall'architetto Cervellati così com'è a nostro parere non risponde alle esigenze di crescita e sviluppo del nostro territorio ed alla effettiva salvaguardia dello stesso». Duro il No dell'Ulivo, in un documento congiunto a firma Andrea Calcagnini (DS), Alessandro Aielli (PPI), Gianluca Corazzina (Udeur), Fabrizio Vitali (Verdi), Emilio Ciarlo (Democratici). Non porrebbe certo freno alle speculazioni. Forse cambierebbe solo i soggetti che ne beneficerebbero. Non è chiaro il quadro normativo di riferimento entro il quale si intende procedere per l'adozione e la proposta non è supportata da studi preliminari pur previsti nella convenzione con il professor Cervellati. Non è infatti pensabile, sul piano professionale e politico, che si possa proporre all'amministrazione e che la stessa sottoponga alla città una variante al PRG che non sia il risultato di una approfondita analisi del territorio, della sua evoluzione negli ultimi anni e soprattutto di una conoscenza reale dello stato di attuazione del PRG vigente. Tutto ciò in relazione alle profonde trasformazioni urbanistiche e socio-economiche che ci sono state. Come è possibile, per esempio, prevedere o semplicemente discutere dei servizi o di nuove cubature residenziali necessarie in un quartiere o in un borgo se non si conoscono dati quali il numero degli abitanti, la cubatura residenziale esistente ed i servizi stessi che negli anni sono stati realizzati. Allo stato attuale si vorrebbe discutere senza avere neanche una lontana conoscenza di come Latina si è trasformata e di come oggi è. Tali studi preliminari devono essere alla base di qualunque valutazione di merito della proposta Cervellati, non basta prendere visione delle sue tavole. Nel merito delle principali questioni riteniamo che la proposta di variante al PRG non pianifichi la vivibilità e non tuteli i cittadini di Latina ai quali invece scippa intere fasce di territorio e ne mortifica altre attraverso nuove e spesso inutili edificazioni di residenze. Questo PRG prevede: un eccessivo incremento delle volumetrie residenziali in totale contrasto con il trend di crescita demografico; l'assenza di una precisa e caratterizzata individuazione dei servizi soprattutto nei borghi; una scarsa considerazione del problema della mobilità urbana ed extraurbana: per esempio con la cancellazione dell'asse mare-monti s'ignora rozzamente l'obiettivo strategico di un accesso al mare di grande capacità di traffico in grado di collegare la pianura, la stazione ferroviaria ed i monti Lepini; la cementificazione del territorio agricolo e nuovi insediamenti residenziali a ridosso del parco del Circeo nel comprensorio del Fogliano, con grave rischio per il patrimonio ambientale e paesaggistico; l'incoerenza tra l'idea di riportare residenzialità nel centro storico - di per sé valida - e l'assenza di una politica di trasferimento delle attività amministrative e dei servizi verso il centro direzionale, con la previsione di ulteriore edificazione di abitazioni a scapito di luoghi sociali e qualità della vita; 90000 mq di residenza per vacanze nel Parco dell'Astura a danno di un territorio di alto valore ambientale; parco che va realizzato salvaguardandone però la specificità ambientale e che non ammette presenza di una discarica nel suo ambito. Siamo dunque contrari all'adozione del PRG così come prospettato mentre chiediamo il confronto serio affinché, sulla base di studi preliminari ed attraverso modifiche sostanziali, si giunga ad ottenere uno strumento urbanistico valido che possa essere il presupposto di una nuova fase di sviluppo socio-economico della città ed al tempo stesso sia capace di tutelare il territorio dalla speculazione edilizia e di darne piena fruibilità ai cittadini».

Mauro Cascio


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