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Latina. PRG, la resa dei conti. Infuocato consiglio comunale. FI e
centrosinistra orientati per il no. Pronte le dimissioni di Finestra
Ancora scontri sul PRG, sia sul piano tecnico-urbanistico, sia su quello più squisitamente
ideologico e politico: siamo a quella che il Sindaco Ajmone Finestra ama da giorni definire
la "resa dei conti". L'ultimo Consiglio Comunale ha visto gli interventi di alcuni
rappresentanti di diverse forze politiche che hanno espresso la loro opinione, sia personale
che in rappresentanza del proprio gruppo d'appartenenza, dinanzi all'ideatore del "famigerato"
progetto, Pierluigi Cervellati, il celeberrimo architetto bolognese, alla ribalta delle ultime
cronache locali, che è volato per la seconda volta in poco tempo dalla sua città qui a Latina.
Attonito per quanto stia succedendo circa la sua creatura, nel 1999 non immaginava certo che
il suo PRG avrebbe innescato un meccanismo così complicato di dissensi e fratture in senso
politico: al massimo, si aspettava aspre diaspore circa i contenuti e gli aspetti tecnici del
suo progetto di riassetto urbanistico della città. Molto si parla, molto si dice, ma ben poco
sui contenuti: la polemica sul PRG dissimula, e non tanto bene, dissidi su temi politici
all'interno delle istituzioni. Gli ultimi interventi hanno confermato questa tendenza alla
critica e all'attacco ideologico, iniziata qualche tempo fa, in grado di provocare addirittura
le dimissioni del Sindaco Finestra, poi ritirate. E dimissioni, questa volta irrevocabili, ci
saranno davvero se il PRG non dovesse essere approvato entro il termine stabilito del prossimo
30 Giugno, con conseguente scioglimento del Consiglio Comunale e revoca anticipata del mandato
dei suoi Consiglieri. Gli interventi di Antonio Ragonese, Fortunato Lazzaro, dei DS, Filippo
Cosignani, AN, autore tra l'altro del sito che raccoglie e mostra le tavole del PRG,
Raimondo Tiero, capogruppo consiliare di Forza Italia, e di Davoli non lasciano ben sperare:
a parte i pacati elogi espressi dai consiglieri di maggioranza Cosignani e Ragonese,
agli altri questo piano regolatore non piace proprio e non si fatica molto a capire
perché: chiare e lucide le loro motivazioni, a cui, ad una ad una, ha risposto accuratamente
il Sindaco, soffermandosi, soprattutto, sulla polemica aperta garbatamente dal capogruppo
di FI, Tiero. L'esigenza che da più parti emerge è quella di un sano confronto democratico
su linee politiche e programmatiche, che permetta di adottare politiche generali e specifiche
nei vari settori della vita urbana, quali quelli della casa, mobilità, salute, tempo libero,
verde, attività produttive, commerciali ed amministrative, nel pieno rispetto e salvaguardia
delle qualità urbane del territorio e delle sue arre strategiche, opportunamente determinate.
La revisione del PRG è necessaria per ridisegnare la città nel suo complesso, correggendo le
"storture presenti" che derivano dalla mancata completa applicazione e dalla inadeguatezza
del vecchio piano Piccinato del 1972, per carenze proprie ed inefficienti controlli
sull'abusivismo, specie quello degli ultimi dieci anni. Lo sviluppo abitativo sembra,
agli occhi dei consiglieri di opposizione - specie di Fortunato Lazzaro - aver prevaricato
quello demografico, con una carenza di infrastrutture e servizi poco funzionale non solo
alla Latina di ieri, ma anche a quella di oggi. La cosa che stupisce maggiormente
l'opposizione consiliare, ma anche i componenti di Forza Italia, è la "sparizione" della rete
viaria che andrebbe a collegare la marina di Latina con l'entroterra, la cosiddetta
"Mare-Monti", prevista invece dal Piano Piccinato, senza prospettare soluzioni alternative.
Tutto questo va a detrimento della riqualificazione della marina, fondamentale, invece, per
il rilancio turistico-economico della nostra città. Un altro dato che emerge dagli interventi
dei consiglieri d'opposizione e che gioca a sfavore dello stesso PRG di Cervellati è lo
squilibrio esistente tra la domanda di abitazioni e il tasso di incremento demografico di circa
1000 unità l'anno - dovuto all'immigrazione -: occorre del tempo di validità tecnico-politica
dell'odierna variante al PRG affinché l'esubero di case venga consumato: si costruiscono
circa il doppio delle abitazioni rispetto a quante sono veramente richieste sul mercato
dalla popolazione ivi residente. In questo caso, il calcolo del fabbisogno edilizio è
ancora più complicato del dovuto e necessita di previsioni abitative politicamente apprezzabili.
Aperte, inoltre, ancora questioni di vitale importanza, quali quelle del Parco Tematico,
delle Terme, del futuro della discarica del Montello, della Biblioteca Stirling, del
nuovo quartiere di Campo Boario, dell'Università, dell'ex Mattatoio e del Consorzio Agrario,
dei Prati di Coppola, della Stazione Ferroviaria, di Latina Scalo e della sua metropolitana
verso il Lido, del Centro della città e dei borghi, in relazione anche alle problematiche
della tutela ambientale e del traffico.
È davvero la resa dei conti quella di cui parla Finestra: se non si riusciranno a superare i
personalismi e le logiche di lobby, "malattia" da cui sembra affetto il Consiglio Comunale e
la stessa Casa delle Libertà, che non riesce ad esprimere una maggioranza omogenea,
allora questo Consiglio è destinato a cadere, insieme alle dimissioni inevitabili e
irrevocabili del suo Sindaco. Il futuro della nostra città, il suo riassetto urbanistico,
turistico ed ambientale dipende da quanto verrà deciso in seno all'assemblea consiliare
entro il prossimo 30 Giugno: in un modo o nell'altro si uscirà da questo "cul de sac" in
cui il confronto politico ed istituzionale sembra, già da qualche tempo, essersi infilato.
Marianna Parlapiano
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