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Latina. PRG, la resa dei conti. Raimondo Tiero (Forza Italia): «Non abbiamo avuto nemmeno il tempo di esaminare attentamente le tavole»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Raimondo Tiero, capogruppo consiliare di Forza Italia. Quello che più conta per la Casa delle Libertà e per la città di Latina è il confronto sano e democratico sul PRG, con l'approfondimento politico e tecnico dei vari aspetti proposti ùda Cervellati, per un vero rilancio dell'economia e dell'occupazione. Questo confronto risulta ancora più necessario se si pensa che Latina occupa, nella classifica stilata dal Sole 24 Ore, una bassa posizione sulla qualità della vita. Il nuovo PRG con la sua variante è un passaggio indicativo di tutta la futura realtà politica, amministrativa, economica ed occupazionale. Un momento cruciale per la vita locale che necessitava di un confronto "fisiologicamente" necessario in seno alla maggioranza e all'opposizione, in vista del quale è stato sottoscritto, nello scorso Autunno, anche un accordo da tutti i coordinatori provinciali della casa delle Libertà. Il confronto però è mancato visto che l?amministrazione non ha fornito neanche la documentazione richiesta per una piena conoscenza ed approfondimento delle tematiche del PRG, pretendendo poi la sua adozione entro la fine del mese di Giugno. Impossibile, quindi, dare l'assenso ad un documento che Forza Italia non sente come suo, incapace, com'è, di compiere scelte di ampio respiro per connettere la nostra realtà con il resto della provincia e dei territori limitrofi, attraverso una programmazione coerente con le nostre capacità di sviluppo. Il rischio concreto è quello di avere un PRG non volàno dell'economia locale, bensì rischio in termini di lavoro, economia, valori sociali e culturali. Basti pensare solo all'entrata in vigore delle misure di salvaguardia previste con l'adozione della variante bloccherebbe lo sviluppo della città per almeno tre anni: è necessario, quindi, garantire alla città un congruo termine entro il quale, chi ha interesse, possa presentare richiesta di concessione edilizia ai sensi dell'attuale Piano Piccinato, risalente al 1972, evitando in tal modo di rimanere danneggiato dalle misure di salvaguardia, inevitabili con l'adozione del Piano Cervellati. La conservazione e la tutela dei diritti edificabili acquisiti eviterebbe anche la prevista ondata di ricorsi e il conseguente intervento della Corte dei Conti nei confronti dei Consiglieri Comunali. Il mancato confronto su temi concreti e quello svoltosi, invece, solo su carta, peraltro su una scala ridottissima di 1 a 20.000, il poco tempo a disposizione - le tavole sono state esposte all'Ufficio Piano del Comune solo lo scorso Aprile -e l'insufficienza della documentazione sono stati tutti fattori che hanno impedito a tutte le forze consiliari di svolgere il loro ruolo e compiere la loro analisi, tecnica e politica. Quello che rende rischioso il PRG di Cervellati è la mancata creazione di consorzi nel territorio, necessari per la crescita di un sistema diffuso di piccole e medie imprese, che invece potrebbero rappresentare un riferimento per l'occupazione e lo sviluppo. Carente è anche l'aspetto che riguarda la marina di Latina: manca, quasi, la cognizione della sua importanza con la sparizione dell'asse stradale Mare-Monti, previsto, invece, nel Piano di Piccinato del 1972, con la conseguente sottovalutazione dell'importanza strategica del Lido di Latina per il rilancio turistico della città. IL PRG deve saper interpretare le esigenze e le necessità della zona sostenendo l'attività degli operatori privati e garantendo uno sviluppo della viabilità che deve andare necessariamente oltre quanto proposto dall'architetto bolognese. Inoltre, lo stesso Cervellati ha fatto solo qualche breve cenno alle Disposizioni Strutturali, vale a dire a quegli strumenti necessari per l'approvazione di tutto il PRG in questione. Molto resta ancora da approfondire, da completare, da migliorare. Il PRG, che avrebbe dovuto interessarsi in maniera chiara e precisa al nostro territorio e alla sua vocazione preminente, tenendo conto anche dell'attuale situazione economica, allargando il punto di vista su un'area più ampia, provinciale e regionale, si chiude invece a riccio, senza fornire indicazioni per ridisegnare la città, senza favorirne lo sviluppo turistico ed occupazionale, non prestando attenzione ai sistemi di comunicazione e facendo venir meno quella fiducia costruttiva su cui ipotizzare un nuovo modello economico, puntando sulla piccola e media impresa, vera struttura portante dell'economia pontina. Ultima considerazione è che questo PRG è carente anche sotto il profilo della descrizione territoriale ed ambientale e della quantificazione del patrimonio edilizio esistente. Vengono, in tal modo, a mancare le previsioni strutturali supportate da disposizioni programmatiche, sotto l'aspetto temporale ed economico, capaci di rendere questo PRG attuabile nel tempo. Questa incapacità di proiettarsi nello spazio e nel tempo equivale a perdere l'ennesimo treno della ripresa e dello sviluppo, sociale, produttivo ed occupazionale.

Marianna Parlapiano

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