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Latina. PRG, la resa dei conti. Alla fine prevale il dialogo. Ma alla
conferenza capigruppo Finestra conferma: «Se non si arriverà al più
presto ad un accordo, le mie dimissioni saranno irrevocabili...»
Niente di fatto sulla questione del PRG a Latina: la data, tanto attesa, del 29 Giugno è arrivata
ma ancora non si conosce quale sarà il futuro urbanistico della città.
La necessità di un confronto, già sottolineata da Raimondo Tiero e da tutto il suo gruppo
consiliare di Forza Italia, alla fine ha prevalso e, per questa ragione, sono state accolte
le proposte dell'opposizione, dichiarate da uno dei Consiglieri DS Mauro Visari, di
rinviare il dibattito e di approfondire alcune tematiche fondamentali nel corso di un consiglio
pubblico nell'aula consiliare. Ma andiamo con ordine: ieri mattina hanno aperto i lavori
dell'aula gli interventi dei Consiglieri di FI, così come previsto già nella seduta dello
scorso mercoledì 27 Giugno. Il primo a parlare è stato il Consigliere Michele Nasso, che ha
rilevato la necessità di un dialogo sul PRG, definito testualmente "un Piano senz'anima".
Essendo il PRG anche un grande progetto sociale, necessita di un adeguato programma che possa
dar vita al sistema di perequazione tanto atteso dai cittadini. Inoltre, lo strumento
urbanistico di Cervellati risulta essere privo di quei presupposti fondamentali, quali
il progetto delle Terme di Fogliano, il Parco Tematico, l'Intermodale, l'aeroporto civile, la
riqualificazione della marina, la grande viabilità, in riferimento al raddoppio della
Pontina, alla Cisterna-Valmontone, alle Strade Statali Appia e 156, ai borghi. L'intervento del
Consigliere Nasso è stato in linea con gli altri del suo partito che a lui si sono succeduti:
Marino Di Girolamo, Giuseppe Coluzzi, Marco Gatto - che ha ribadito l'importanza strategica
della marina di Latina -, Fiacco - che ha evidenziato la necessità di una maggiore attenzione
all'agricoltura da parte di Cervellati nel suo PRG -, Franco Addonizio, breve ma coinciso
nell'esprimere il suo dissenso sul Piano ed infine il Consigliere, europarlamentare, Stefano
Zappalà. Quest'ultimo, con un discorso lungo e appassionato, ha esposto tutte le ragioni per
cui Forza Italia non si sente di dare il suo "placet" all'adozione del PRG. Le parole
dell'onorevole Zappalà sono piene di amarezza quando dice che il suo partito, malgrado i
successi elettorali, sta faticando ad assumere quella cittadinanza attiva all'interno delle
istituzioni, benché sia costituito da uomini liberi e con la piena maturità politica. Eppure FI
è stata oggetto di forti accuse e calunnie, anche sul piano personale ma, nel suo intimo,
Zappalà si ritiene scevro da ogni colpa e responsabilità. Il metodo della discussione, fatto di
"furbate", senza la ricerca di una soluzione politica adeguata, non è condiviso dagli azzurri.
«Questa spirale perversa va spezzata», dice l'onorevole Zappalà, «e per farlo occorre partire
dal Piano». FI non è mai stata arroccata per 16 lunghi mesi sull'Aventino come pensa il Sindaco
Ajmone Finestra; non ci sono spie nemiche al suo interno. FI non può accettare un PRG a scatola
chiusa, senza il necessario confronto, rischiando di bloccare tutto lo sviluppo produttivo
del capoluogo pontino. L'urbanistica non è una scienza esatta, secondo Zappalà, ma un'arte,
così come è espressa in città "perfette" come Madrid e Bruxelles. All'interno della Casa delle
Libertà è necessario quel confronto e quel dialogo costruttivo, anche con l'apporto
settoriale dell'opposizione, perché, comunque, il PRG spetta alla strategia della maggioranza.
Zappalà e FI chiedono il rispetto dei diritti acquisiti, così come sottolineato dal suo
capogruppo Tiero qualche giorno fa, nonché la verifica dei vari procedimenti amministrativi.
Altrimenti, FI rigetterà il PRG e la responsabilità sarà di tutti coloro i quali hanno
rifiutato il dialogo. Dopo gli interventi dei Consiglieri di FI, è stata la volta del consigliere
di AN, l'onorevole Vincenzo Zaccheo. Molto coinvolto dalla discussione circa il futuro
di Latina, ha detto un "No" deciso al "gioco delle tre carte" fatto finora, rivolgendo
un appello a tutta la città, di dialogare democraticamente sul PRG, che è già stato troppo
manipolato in maniera indegna. Occorre interrogarsi su cosa dovrà essere Latina, che fine
dovranno fare i "quartieri dormitorio" della Q4 e Q5, superando la subcultura che ha imperato
sino ad adesso e senza che la nostra città continui ancora a pagare i personalismi e le
logiche di potere. Il PRG è di tutti e perciò va adottato: Finestra non deve cercare solo
l'approvazione della maggioranza, ma almeno il largo gradimento. Il PRG non è un'arma in
mano alla maggioranza, e non è un'arma segreta come sostiene FI, ma uno strumento di tutti
e per tutti. La Casa delle Libertà deve aprirsi verso l'opposizione, per l'adozione del PRG.
La giornata si è conclusa con l'intervento del Consigliere DS Mauro Visari che ha ribadito
quanto già esposto dal suo gruppo: la discussione va attuata, con l'approfondimento e il
cambiamemto di alcuni aspetti fondamentali, nel corso di un Consiglio pubblico. I temi che
necessitano di un ulteriore approfondimento e, semmai, di modifica, secondo i DS, sono quelli
attinenti alla riduzione totale delle cubature; la miglior viabilità nei borghi e a Latina;
l'esaltazione della vocazione direzionale del centro; la riqualificazione della marina di Latina;
la lotta e il potenziamento delle armi contro l'abusivismo edilizio; il Progetto della
Biblioteca Stirling e del Foro Portoghesi - progetto mai attuato che coinvolge l'area tra
l'Opera Balilla e il Palazzo Pegaso, presso le vecchie autolinee -.
Il prossimo lunedì si aprirà il dibattito su questi aspetti primari per la nostra città;
per ora Finestra, nella conferenza dei capigruppo consiliari svoltasi ieri pomeriggio, ha
ribadito che, se non si perverrà presto ad una soluzione, le sue dimissioni, questa volta,
saranno irrevocabili. Staremo a vedere.
Marianna Parlapiano
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