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Latina. PRG, la resa dei conti. Dopo 18 ore la "fumata bianca": Finestra
vince la sua battaglia grazie al sostegno di parte della sinistra
Alla fine,"Habemus Pianum": il Piano Regolatore Generale è stato adottato
con tutti i suoi emendamenti approvati dal Consiglio Comuale, dopo una lunga
maratona di circa 18 ore, con 20 voti favorevoli e 15 contrari. L'interminabile
ed appassionata giornata politica, tra colpi di scena e momenti di tensione, si
è conclusa all'alba con un nuovo strumento urbanistico ma con un gioco delle parti
completamente invertito: da un lato, Forza Italia da sempre contraria al PRG, così
come Rifondazione Comunista e parte dei DS, dall'altro una Casa delle Libertà
completamente spaccata. Che la maggioranza non ci fosse più, lo sapevamo già: quello
che ci stupisce, e non poco, è vedere l'Ulivo, compatto finora a non voler adottare
il PRG, frammentarsi sotto l'egida di Tavole ed di emendamenti: a sorpresa, i Consiglieri
Lazzaro e Visari hanno votato a favore del PRG. Come ha sottolineato con amarezza
il loro capogruppo Giorgio De Marchis, i loro voti hanno contribuito all'adozione
del Piano Cervellati. Tutto si poteva immaginare, ma questa spaccatura non era
proprio prevedibile. La cosa non solo stupisce, ma destabilizza moltissimo il già
delicato quadro degli equilibri politici della nostra città. Orfana di una
maggioranza unita, che si è persa dietro questioni tecnico-urbanistiche, Latina faticava
a percorrere la via del sereno confronto dialettico, così come il suo Sindaco Ajmone
Finestra - pronto a dimettersi irrimediabilmente se il PRG non fosse stato adottato-.
Ora, Latina viene a perdere la coesione interna all'opposizione, necessaria
per un sano confronto democratico tra le forze. Questo è sicuramente una delle pagine
nere della nostra storia, una delle più brutte: una maggioranza "trasversale", come
qualcuno ama ripetere; un Sindaco senza la sua maggioranza; un PRG con una maggioranza
sofferta. Di questi giorni, ci resteranno per sempre in mente gli interventi appassionati
degli onorevoli Zaccheo e Zappalà, vicini, nella CdL, eppure mai così lontani; il calore
misurato dei Consiglieri Davoli e Lazzaro; le frecciate sarcastiche e lo sguardo da
"Masaniello" - come lo ha definito Finestra in un vivace battibecco - del capogruppo DS
De MarchiS; la lucida analisi politica e una fermezza matura del Consigliere di Rifondazione
Comunista, Ruggero Mantovani; la garbata compostezza di Raimondo Tiero, capogruppo di FI;
il pacato risentimento di Pierluigi Cervellati - che mai è voluto intervenire nel dibattico
politico, se non in un paio di occasioni - per come questo Consiglio abbia trattato il
senatore Finestra, senza il quale non firmerà mai il PRG; le parole e gli sguardi di tutti
quelli che con impegno hanno fortemente voluto questo dibattito, al di là dell'adozione del
PRG. Questa, forse, è l'unica nota dolce in un concerto di strumenti scordati e non in armonia:
nel terremoto che si è abbattuto sulle istituzioni, frammentandole - come ha acutamente fatto notare
il Consigliere di DE, Maurizio Galardo - il frastuono è stato rotto, solo a tratti, da voci lievi,
in cerca di confronto e di verità. Da quelle voci occorre ripartire per ricostruire quello che
è andato, per sempre, perduto.
Marianna Parlapiano
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