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Latina. Sinistra: è crisi. Emilio Ciarlo (Democratici) getta acqua sul fuoco:
«Per la prima volta un ruolo decisivo». Pronta la mozione di sfiducia
«La "nuova maggioranza" è di natura tecnica, non certo politica»
Un intervento di Emilio Ciarlo, segretario provinciale de I Democratici.
«Il dibattito sul Piano regolatore in Consiglio comunale ha segnato un momento delicato,
amaro ma decisivo per la rinascita dell'Ulivo a Latina.
Parrebbe paradossale, eppure, è tempo per il centrosinistra di raccogliere le vittorie
conseguite piuttosto che esasperare gli esiti di un confronto ideale sulla proposta Cervellati,
in cui si sono contrapposte opinioni, differenti nel merito, ma tutte legittime e trasparenti,
frutto di valutazioni sull'adeguatezza del disegno urbanistico e non di interessi diretti o
rappresentati.
Compito delle segreterie comunali e provinciali è ora riprendere le fila della coalizione,
comprendere le disattenzioni ma soprattutto incassare le innegabili vittorie conseguite.
Sono almeno quattro.
La maggioranza di centrodestra non esiste più e la rottura è stata causata proprio dalla
disponibilità dell'Ulivo a entrare in gioco, impedendo le tecniche dilatorie del passato
attraverso le quali Zaccheo si sarebbe proposto come unico garante dell'unità del
centrodestra e avrebbe condotto l'amministrazione lungo una lenta eutanasia, per uscirne
poi come vincitore.
L'Ulivo per la prima volta è riuscito a inserirsi nel dibattito vero sulle grandi questioni
della città, risultando determinante e assumendo un profilo propositivo e incisivo grazie agli interventi di tutti i nostri consiglieri che hanno saputo dettare gli argomenti e le questioni concrete da affrontare;
È stata sconfitta Forza Italia, ridimensionate le ambizioni di un movimento politico che ha
dimostrato nel dibattito un'assenza di argomenti e di autonoma elaborazione, una grave
inaffidabilità politica e istituzionale e la difesa di un'idea primitiva dello sviluppo della
città, legata semplicemente ad un'attività edilizia libera e incontrollata, in rappresentanza
proprio di quella classe dirigente politica e imprenditoriale di cui dovremmo sbarazzarci.
Il Prg andrà avanti ma Finestra andrà a casa, il voto al Prg non è voto politico, lo ha chiarito
lo stesso Sindaco, e non implica alcun sostegno della giunta Finestra. Lo abbiamo dichiarato
esplicitamente in tutti gli interventi in Consiglio così come nei documenti ufficiali e così
sarà. Non facciamoci invischiare in polemiche strumentali montate ad arte dai nostri avversari.
I processi sono fuori luogo anche se non nascondiamo la divergenza di valutazione sull'impianto
di fondo della proposta Cervellati: per alcuni era sufficientemente valida per discuterne - come
anche io penso - per altri inaccettabile anche dopo l'accoglimento di tutte le proposte
emendative del centrosinistra.
Tuttavia questo non muta il quadro politico, la mozione di sfiducia già depositata è da
firmare e votare e sarebbe stata addirittura da annunciare durante il dibattito sul Prg,
in quanto appartenente a un piano, tutto politico, che era stato sottratto alla discussione
a seguito delle stesse dichiarazioni della maggioranza, che ha introdotto un confronto senza
vincoli di alleanze e fuori dalle appartenenze di coalizione.
Ripartiamo da queste vittorie, senza dare margini di recupero a un centrodestra questa volta
completamente allo sbando».
Mauro Cascio
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