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Consiglio provinciale: «Puzza di letame»
«Io sento puzza di letame qui dentro, e non mi ci voglio abituare. Si assiste a una transumanza di consiglieri. Mi rivolgo a tutto il Consiglio: cosa si vuol fare per eliminare la compravendita dei consiglieri provinciali?». Questa è la domanda con cui Mauro Pernarella - gruppo "Insieme con Di Pietro" - conclude il suo intervento all'inizio del Consiglio provinciale svoltosi ieri. Intervento molto duro, specie nelle parole, rivolto "contro" Delio Redi e Pasquale Fusco i quali, ad inizio seduta, comunicano ufficialmente la decisione, presa alcune settimana fa, di lasciare il Partito Popolare Italiano e passare al CCD: dall'opposizione alla maggioranza. Seguono vari interventi, a commento della vicenda e criticando il linguaggio usato da Pernarella, da parti di quasi ogni gruppo politico presente in Aula. Dopo circa un paio di ore, finalmente, il Consiglio riprende a discutere formalmente i punti all'ordine del giorno. Ma anche qui non manca il colpo di scena. I punti da discutere sono di quelli pesanti: nomina delle commissioni consiliari. elezione di due vice presidenti del Consiglio. I consiglieri di AN dichiarano che, per ragioni interne al loro gruppo, non sono in grado di indicare i nomi di loro competenza per le commissioni, chiedendo quindi di rinviare l'argomento a settembre. Per ragioni d'interpretazione del regolamento la stessa richiesta è dichiarata dall'opposizione, con l'intervento di Gerardo Forte dei DS. Nulla da fare, le commissioni sono ugualmente votate e approvate, anche se incomplete. In aperta polemica con i propri alleati, al momento della votazione dei vice presidenti, i consiglieri di AN abbandonano l'aula. Risultano eletti vice presidenti del Consiglio provinciale Danilo Martelli (Forza Italia) e Vincenzo Mattei (DS). I due nuovi consiglieri segretari sono, invece, Paolo Perotto (Forza Italia) e Attilio Cappelli (PPI). A questo punto i giochi sono fatti, al Consiglio rimane solo da votare una serie di argomenti "tecnici": un riconoscimento di debito fuori bilancio per circa 25 milioni di lire a seguito di una sentenza del Tribunale civile, una autorizzazione alla stipula di contratto per la cessione dell'ex Distretto militare all'Università "La Sapienza", una approvazione per un protocollo d'intenti con l'Istituto Agrario di Borgo Piave per l'individuazione di un sito per la facoltà di Biotecnologie. Nessun problema in aula per l'approvazione di una serie di finanziamenti, in base a una legge regionale, alle sedi comunali. Perplessità su alcuni argomenti. Il regolamento per la "Concessione di finanziamenti e provvidenze diverse a soggetti pubblici e privati" e quello per la "Assistenza ai minori nati fuori dal matrimonio" sono rinviati alle rispettive commissioni per verifiche varie. A niente è valsa, quindi, la loro approvazione all'unanimità nelle commissioni prima di essere presentati all'ordine del giorno. Confusione finale sull'utilizzo dello stabilimento balneare della Provincia, il quale per la prima volta in cinquanta anni rimarrà chiuso. Forse si indirà per il prossimo anno un bando per una gestione poliennale, intanto la Giunta su questo argomento è duramente criticata da un po' tutti gli schieramenti. I consiglieri sono ormai stanchi e desiderosi solo di andare via, il presidente del Consiglio Romano Forte fatica a riportare l'ordine tra i banchi. Alla fine non riesce a far votare l'assemblea su questo punto, tanto che con molto disappunto, con molti consiglieri già fuori dall'Aula, ritira d'autorità l'argomento dall'ordine del giorno. La maggioranza non ci fa una gran bella figura.
Remigio Russo
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