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Roma. Camillo Colapinto. «I laici devono combattere l'intolleranza cattolica. La chiesa chiederà perdono fra 400 anni per i suoi errori»

Camillo Colapinto è un avvocato di 54 anni, nel 1993 è stato colpito dalla Sclerosi Laterale Amiotrofica, malattia incurabile e inguaribile. «Sono completamente paralizzato, posso muovere solo gli occhi, mi alimento attraverso una slomia praticata sullo stomaco, per respirare mi avvalgo di un ventilatore che utilizzo per 18 ore al giorno. Per i malati come me vittime anche di altre terribili malattie altrettanto incurabili e inguaribili, l'unica speranza di sopravvivenza è riposta nella ricerca scientifica, e in particolare nella clonazione umana per uso terapeutico e nella utilizzazione delle cellule staminali soprannumerarie. La Chiesa Cattolica procedendo nella sua politica oscurantista intollerante e liberticida, si oppone a questa ricerca scientifica, seguita dai partiti di ispirazione cattolica, quel che è peggio è che i partiti cosiddetti laici non assumono una precisa posizione, timorosi di perdere i voti dei cattolici come si è visto nelle ultime elezioni politiche. Affermare che viviamo in un paese a sovranità limitata è il meno che possa dirsi. Solo i Radicali sono rimasti a condurre questa ennesima battaglia a favore di molte migliaia di malati, affinché il diritto alla salute non resti un principio astratto della nostra Costituzione. La Chiesa Cattolica ha impiegato 400 anni per chiedere scusa all'umanità, per aver perseguitato gli ebrei, per aver condannato a morte migliaia di innocenti attraverso i famigerati tribunali della Santa Inquisizione, per aver arso vivo il filosofo Giordano Bruno, per aver imprigionato Galileo Galilei. Dovranno passare altri 4 secoli perché la Chiesa Cattolica chieda perdono per aver condannato a morte persone come me?"

Mauro Cascio


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