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Latina. Agitazione nel mondo della scuola. La Cisl ai precari: «Quella che bisogna assolutamente evitare è la guerra tra poveri»

Come ogni anno, a cavallo tra agosto e settembre sono tempi duri per la scuola. La querelle tra docenti di ruolo e precari che ha investito ferocemente insegnanti, Provveditore, anche con strascichi giudiziari "non puo' lasciare indifferenti la Cisl tutta in generale e la Cisl scuola in particolare", dice il segretario generale della Cisl della provincia di Latina Pasquale Verrengia. «Quello che mi spiace profondamente è il caos che si è venuto a creare, che potrebbe compromettere un regolare inizio dell'anno scolastico - riprende Verrengia - ai precari chiedo soltanto di non fare blocco e che in generale non bisogna mai cavalcare tigri che possano ledere i diritti degli uni per il godimento di quelli altrui. Ecco, io questo chiedo: azioni che si svolgono in chiarezza e trasparenza nel pieno rispetto delle regole, e cioè rispettando l'ordine delle graduatorie. È il Ministero che decide - continua il segretario della Cisl - quello che decide il governo centrale è valido da Pordenone a Caltanissetta, non capisco perchè Latina debba rappresentare un'isola a parte. Ripeto: rispetto per il lavoro e i diritti di ognuno, ma sempre nel pieno rispetto delle regole». Dalle dichiarazioni di carattere generale da parte del segretario provinciale al delegato Cisl-scuola Lino De Luca, che rincara la dose nei confronti di un Provveditorato in questi giorni bersagliato da più posizioni: «Al di là del caos che si è venuto a creare a livello nazioneale - dichiara De Luca - gli stessi uffici del Provveditorato non sono in grado e nella capacità di svolgere le varie mansioni. Da parte mia va tutta la solidarietà possible ai precari che in questi giorni difficili vengono anche umiliati aspettando per ore all'inpiedi nei corridoi della massima struttura scolastica una nomina». «La cosa più negativa è che la guerra prima tra Provveditore e docenti precari si sia ora allargata anche agli insegnanti di ruolo - riprende Verrengia - una guerra tra poveri è quello di cui proprio non abbiamo bisogno per risolvere l'intera questione».

Erika Corcione


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