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Latina. Luigi Di Mambro lascia i Verdi dopo sedici anni di militanza.
«Me ne vado con la speranza di poter di nuovo collaborare insieme»
Luigi Mambro lascia, "con lo spirito di chi è intenzionato a proseguire insieme e a vostro fianco il
comune impegno per l'ambiente ed i diritti civili e sociali- le mie impossibilità a ricoprire
ancora il
ruolo di portavoce dei VERDI della provincia di Latina, in quanto ho deciso di aderire al
progetto della Margherita di Francesco Rutelli.
Si tratta di una scelta del tutto personale e certamente non facile, in quanto ho contribuito a
fondare i VERDI nel 1985, ho tratto da questo impegno una esperienza entusiasmante così come
ritengo di aver dato il mio contributo in questi sedici anni di ininterrotta militanza dentro e
fuori le istituzioni.
Nella mia scelta non vi è alcuna polemica ed anzi un grande sentimento di stima ed amicizia per tutti
voi, che da parte mia resta intatto, sia per la fiducia che avete riposto in me, sia per il
sostegno alla mia canditatura nel collegio uninominale di Latina per la Camera dei Deputati.
Tuttavia vi è noto che, pur nella piena condivisione delle battaglie ambientalistiche che tutti
noi continueremo a condurre insieme, mi divide da tempo dall'orientamento nazionale dei VERDI
la scelta di non collaborare -sia pur nell'autonomia della identità dei VERDI- al progetto
di creazione
di una forte area democratica, riformista ed ambientalista. Se i VERDI avessero aderito al
progetto
di cartello elettorale della Margherita -pur non rinunciando alla propria autonomia- oggi
sarebbero stati parte di una grande esperienza politico-elettorale e ne sarebbero oggi il
motore
ed il traino.
La mia opinione è che in Italia -dove le anomalie nel panorama politico sono evidenti- non ci si
debba ostinare sul terreno della competizione elettorale autonoma da parte di ciascun partito
(competizione che pure in Francia e in Germania premia i Verts e i Grunen), ma si debba
marciare anche verso
aggregazioni anche solo elettorali quanto più omogenee e forti per vincere la frammentazione.
Frammentazione che ha penalizzato l'Ulivo ed ha consentito alla destra di conquistare il governo
del paese.
Questo sarà uno dei miei impegni prioritari: lavorare -se non per un soggetto unico riformista e
ambientalista- almeno per la creazione di un'area politica e di conseguenti aggregazioni e
cartelli elettorali
che vedano uniti i riformisti, i democratici ed i VERDI.
Ed è ovvio che proseguirò -e mi auguro proseguiremo insieme- la comune battaglia per la
difesa del nostro
ecosistema minacciato oggi dallo squilibrio nella distribuzione delle ricchezze e da una
perdurante
aggressione alle risorse naturali del pianeta che non giustifica certo -ma certo alimenta-
folli gesti
di guerra e di terrorismo come il recente, gravissimo attacco agli Stati Uniti d'America.
La violenza dell'uomo sul pianeta e la violenza del fanatismo religioso si somigliano, poichè
sono entrambe la negazione dei diritti dell'uomo.
La mia è una scelta non ideologica, e non mancano qui dubbi "laici" che accompagano ogni
decisione importante. Tuttavia non considero questo un abbandono, poichè spesso capita di
collaborare strettamente anche al di là delle contingenti sigle di partito. E poi so di non
lasciare assolutamente un vuoto politico nè di dirigenza comunale o provinciale. A Latina vi è
una realtà associativa consolidata e Fabrizio Vitali è da tempo il politico più attivo sui
problemi
reali della città, portavoce autentico delle istanze dei cittadini. Con lui ora sono certo
collaborerò più di prima e mi faccio sin d'ora garante di una strategia unitaria dell'Ulivo
che faciliti
la presentazione di una lista dei VERDI e gli consenta l'ingresso in consiglio comunale.
Il Coordinamento Provinciale composto da Tonino Chiusolo, Francesco Italiani e Ugo Catena
consentirà
quale organismo collegiale di proseguire l'attività dei VERDI senza alcuna vacatio.
Con ciascuna delle realtà associative dei VERDI avrei l'ambizione ed il desiderio di
rimanere in
contatto per collaborare da posizioni diverse (ma poi non tanto lontane...) come quelle di due
partiti entrambi collocati nell'Ulivo. E per costituire un'auspicabile fronte ambientalista
"trasversale",
in cui le comuni istanze "verdi" siano veicolate e possano "contaminare" le diverse
culture della politica
italiana".
Rita Bittarelli
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