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Latina. Negozi aperti di domenica. Claudio Moscardelli (Margherita): «Il rispetto della dignità della persona prima di ogni liberismo selvaggio»

«L'azione dei lavoratori del settore del commercio, segnatamente le commesse, in ordine alla apertura domenicale degli esercizi commerciali ha posto all'attenzione della comunità alcuni problemi che impongono risposte, senza atteggiamenti semplicisticamente a favore o contro, o peggio dividendo le proposte tra chi è per la liberalizzazione e lo sviluppo e tra chi è contro il progresso in nome del rispetto della dignità della persona, dell'esigenza di potersi dedicare la domenica alla propria fede, alla famiglia, agli amici, ai propri interessi personali, allo svago». Sono parole di Claudio Moscardelli (Democrazia e Libertà - La Margherita. «Le differenti esigenze esigono risposte articolate da parte della politica e di chi amministra. L'apertura anche la domenica degli esercizi commerciali del centro storico non ha comportato un significativo aumento dei consumi per diverse ragioni, essenzialmente riconducibile a due elementi. La sperimentazione della apertura domenicale nel periodo estivo è stata sufficientemente impostata, poiché d'estate è più utile il differimento, anche notevole, dell'orario di apertura dei negozi per essere aperti anche fino a tarda ora, legando questo provvedimento alle iniziative che le associazioni dei commercianti e l'Amministrazione Comunale possono e debbono attivare nel periodo estivo. L'attuale condizione del centro storico è tale che la semplice apertura anche la domenica degli esercizi commerciali ha ricadute modeste e crea notevoli problemi ai lavoratori, in particolare alle donne e alle loro famiglie. Occorre una politica articolata di interventi per il rilancio del centro storico incrementandone la varietà di funzioni - istituzionale, culturale, commerciale e residenziale - e rendendolo maggiormente fruibile attraverso opere pubbliche (Biblioteca Stirling e Università), arredo urbano, incremento degli immobili disponibili per nuova residenzialità, un nuovo piano di mobilità urbana in cui si favorisca l'accesso al centro storico, il potenziamento dei servizi, nonché la realizzazione di interventi di qualificazione come quello per l'area delle ex autolinee, per cui era stato previsto il "foro portoghesi". Siamo perciò contrari alla trasformazione del centro di fondazione in città universitaria: l'Amministrazione ha legato l'università alla ripresa del centro storico commettendo l'errore di impostare in modo monotematico il centro, snaturandone il ruolo che non può che essere polifunzionale. In questo contesto di avvio delle condizioni di un rilancio vero, è giusto pensare a tutte le forme di flessibilità di orari che possano favorire i commercianti nell'intercettare flussi di persone e risorse interessati al centro storico per motivi più forti, come quelli indicati e non solo perché sono aperti i negozi in centro. Comunque, riteniamo, che anche in presenza delle suddette condizioni le esigenze della persona, della famiglia, dello spazio da assicurare allo svago, agli affetti, ai figli e, per chi è cattolico, a Dio, rimangano irrinunciabili e non possano essere compresse oltre certi limiti, pena lo scadimento della qualità della vita e la marginalizzazione di valori profondamente legati alla persona, alla comunità familiare e cittadinia. Sarà, perciò, necessario raggiungere intese ed attivare strumenti utili per contemperare le diverse esigenze dell'impresa e dei lavoratori, affinché la flessibilità degli orari, la rotazione del personale impegnato, la maggiore compensazione di ore libere possano concorrere a soluzioni condivise e corrispondenti alle diverse necessità».

Mauro Cascio


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