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Sabaudia. La duna, il lago, la poesia. Melo Freni: «Nei periodi oscuri dell'umanità la poesia
è stata preziosa e rara come un fiore nel deserto»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Melo Freni, finalista del Premio Circe Sabaudia
e vincitore del Premio speciale di giuria popolare. La sua raccolta ha un titolo
emblematico: «Dopo l'allegria» (Passigli Editori). «Dopo l'allegria c'è il deserto. Per fortuna nel deserto
crescono dei fiori. C'è una vegetazione rada, ma c'è. Cresce la speranza, non soltanto
la rosa nel deserto... Nel coacervo degli avvenimenti che hanno reso - sempre, non
soltanto adesso - problematica l'esistenza dell'uomo, spesso la poesia è stata questo
fiore nel deserto. È probabile che dopo l'allegria ci sia anche il poeta, che vive
solitario e che raccoglie i canti degli uomini per riorganizzare un canto che non può
morire. La poesia deve insegnarci a rompere le catene nel segno della speranza».
Marianna Parlapiano
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