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Latina. Un'altra commissione consiliare va deserta. Pasquale Mancini: «Ai consiglieri interessa
solo il gettone di presenza. Poi vanno via»
«Sempre più spesso ormai si verifica che le Commissioni consiliari vanno deserte oppure dopo
un po' viene a mancare il numero legale e quindi sciolte». Sono parole di Pasquale
Mancini, capogruppo consiliare dello SDI.
«E la cosa più esilarante è quella che la maggioranza stessa, che dovrebbe garantire sempre
e comunque il numero sufficiente per esaminare i punti che all'Odg vengono messi dal Presidente,
a causa delle divisioni e conflittualità interne, fa mancare il numero legale.
È accaduto anche ieri mattina in commissione urbanistica: dopo pochi minuti dal suo insediamento
alcuni consiglieri di maggioranza sono andati via lasciando la commissione
senza dichiarare nulla.
Di fatto accade che i problemi dei singoli cittadini ed imprenditori, ma più in generale
della città, non vengono risolti; ma gli stessi consiglieri, per essendo presenti per
qualche minuto, percepiscono comunque il gettone di presenza di 200.000 lire.
Chi lavora per la collettività ha il diritto al gettone previsto, non chi fa la presenza e scappa
via. Questa regola non è scritta perché non può esserlo, ma deve essere quella che guida
eticamente il cammino di ogni consigliere comunale nell'esercizio delle sue funzioni.
Non voglio dire che è un furto alla collettività ma è sicuramente moralmente condannabile.
È stato spesso inutile ricordare che il ruolo riconosciuto al consigliere passa anche
attraverso il senso di responsabilità che deve avere nella attività amministrativa.
È anche e soprattutto in dovere morale. È una vergogna, poi, che le divisioni insanabili
di questa maggioranza di centrodestra, giocando ad interdirsi vicendevolmente, si ripercuotano
anche a livello di commissione consiliare bloccando di fatto anche l'ordinaria amministrazione
del nostro comune. Nel prossimo consiglio comunale mi farò carico di presentare una mozione
che metta al centro del dibattito questo tema che non può più essere trascurato sia per
la ricaduta amministrativa sulla città che per il ruolo e l'immagine del consigliere comunale».
Mauro Cascio
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