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Latina. Uil, un sindacato appassionante ed utile. «Bisogna correggere le
derive individualiste e liberiste dei processi di cambiamento»
«La globalizzazione dell'economia, e dei processi sociali, impone alle
società evolute la necessità di una linea di condotta per affrontare
i problemi che si pongono. La reazione può essere quella di adeguarsi
alla nuova situazione adottando tutte le dinamiche imposte dal nuovo
quadro, con la conseguenza di dover accettare una concorrenza economica
insostenibile ed una omologazione generale sul piano dell'assetto sociale.
In questo scenario nelle nostre società, con le regole del mercato
e lo "stato sociale" che conosciamo, l'effetto è che si scarica
sul lavoro e sui soggetti deboli il prezzo della scelta, si chiede
cioè la rinuncia alle conquiste raggiunte sui diritti del lavoro e sui
diritti sociali». Sono parole della dirigenza Uil, a confronto ieri
al Park Hotel di Latina.
«All'estremo opposto, per governare la globalizzazione, la reazione può
essere quella di puntare sul mantenimento del livello di sviluppo
attraverso la ricerca, l'innovazione tecnologica, la qualità delle
produzioni e della vita sviluppando e incrementando le connotazioni
tipiche delle società evolute. In questo secondo scenario è possibile
mantenere e migliorare i diritti sociali e del lavoro, oltre che le condizioni
del lavoro e la qualità generale della vita dei cittadini.
Un soggetto sociale che si colloca nella sinistra sociale, non può
che orientarsi nella seconda soluzione.
In un contesto di globalizzazione è fondamentale che il paese abbia
capacità competitive (nel senso più ampio del termine) non solo come
sistema complessivo, ma anche nei sistemi locali.
Il concetto di sviluppo non si può più limitare alla misura dei
parametri economici se vogliamo rispondere alla globalizzazione
dirigendo l'impegno verso la qualità. In particolare a livello
locale (ma non solo) dobbiamo concepire lo sviluppo come efficienza
e funzionalità del sistema nel suo complesso. Insieme alle variabili
economiche, alle questioni tecnologiche, all'adeguatezza del sistema
formativo, alle regole del mercato del lavoro, sono importanti la
funzionalità dell'assetto del territorio e il contesto ambientale
tutelato, se si vuole sviluppare una politica che per rispondere ai
fenomeni della globalizzazione sceglie la via della "qualità"».
Alberto Dalla Libera
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