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Latina. Medicina a Latina, il giorno dopo. Giorgio De Marchis (DS): «Il centro
sinistra e Rifondazione Comunista, insieme, hanno salvato la facoltà»
L'ultimo consiglio comunale? Prova a raccontarlo Giorgio De Marchis,
consigliere comunale dei Democratici di Sinistra: «La Casa delle
Libertà ha mostrato per l'ennesima volta di non possedere alcuna strategia
in merito alle questioni portanti per lo sviluppo del capoluogo pontino
e della provincia. Interessi contrapposti, veti incrociati e ricerca di
consensi nei diversi collegi elettorali, stanno minando fortemente la
credibilità di una intera classe politica. Già durante il dibattito era
emerso con chiarezza il fatto che Forza Italia di Latina, all'interno
di una logica "suicida" per il capoluoguo, era intenzionata a sostenere
la proposta del direttore generale della ASL Salvatore Cirignotta, partorita
dagli onorevoli Fazzone e Burani, e mirata a privilegiare l'asse Fondi-Terracina
piuttosto che Latina. Con senso di responsabilità, e soprattutto con grande
rispetto per la città di Latina, il DS, il PPI, lo SDI ed il PRC
hanno imposto il loro ordine del giorno in Consiglio Comunale nel
quale si parla esplicitamente della "esclusività" del capoluogo pontino
per il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, al posto della tanto
decantata centralità rivendicata da Forza Italia, ed inizialmente sostenuta
dallo stesso Zaccheo, che avrebbe di fatto aperto la via alla creazione
di una facoltà decentrata territorialmente in tre zone. Questa soluzione non va però
inserita esclusivamente all'interno di un quadro di forte rivendicazione in favore
del capoluogo, tema posto da Finestra, ma nasce dalla considerazione che l'Ulivo e il
PRC considerano un errore grave quello di decentrare il corso di laurea, perché
questo provocherebbe un innaturale pellegrinaggio didattico degli studenti che
graverebbe in modo forte sulla didattica e soprattutto provocherebbe l'estinzione
del corso di Laurea visti gli abbandoni già annunciati di molti studenti.
Tuttavia, quello di ieri rappresenta soltanto il primo passo, ora è necessario
avviare nel più breve tempo possibile il trasloco del corso di laurea
nei locali del mattatoio ed a questo fine invitiamo "La Sapienza" ad arredare
i locali in tempi ragionevolmente brevi. È infatti indecoroso che gli studenti
continuino a stare nella sede di via Varsavia. Nello stesso tempo l'Ulivo
aprirà un ulteriore confronto in consiglio comunale per valutare la situazione
della sede di viale Le Corbusier, dove riteniamo "allucinante" che si possano
pagare 1.380.000.000 annuali per una sede inadatta e oramai usurata».
Mauro Cascio
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