Venerdì 02/05/2025 
Parvapolis
categorie
Home page
Appuntamenti
Cronaca
Cultura
Economia
Politica
Sport


Parvapolis >> Economia

Latina. Cisl. Pasquale Verrengia torna ad attaccare le banche: «Il sistema creditizio dovrebbe imitare il modello e la tradizione americana»

Alla luce degli ultimi importanti interventi da parte della Camera di Commercio di Latina e Federlazio di Latina (ufficializzazione dei dati sulla crescita socioeconomica raccolti dall'Istituto Tagliacarne e presentazione e analisi dei successi da parte di un organismo come Step per la crescente voglia di fare impresa da parte dei giovani)m il segretario generale della Cisl pontina Pasquale Verrengia punta gli indici sugli istituti di credito: «Se c'è un forte lassismo dell'economia locale, l'aiuto da dove potrebbe venire se non dalle banche, che dovrebbero avere tutto l'interesse per investire nel comprensorio?».
Il dubbio di Verrengia parte dal fatto che l'economia pontina cresce senza sviluppo, ma soprattutto senza il necessario feeling con gli istituti di credito. «Tranne qualche eccezione, come la Banca Popolare del Lazio e la Popolare di Fondi, le banche non cooperano affatto per la crescita socioeconomica della provincia. Sul territorio contiamo 151 sportelli bancari che fanno capo a 24 istituti differenti, ma a cosa servono? Se incassano soltanto, se storcono il naso per finanziare idee e seguire i progetti a tassi leggermente agevolati, non fanno altro che comportarsi come dei perfetti promotori finanziari, considerato poi che i capitali depositati non vengono messi affatto in circolazione sul territorio. E circolando poca moneta...».
E se le cifre parlano chiaro su un eventuale boom degli istituti di credito, testimoniato dai numeri (6550 miliardi di prestiti al sistema economico locale a fronte dei 4800 miliardi dei risparmi depositati) e dai nascenti sportelli (Banca Sella, Popolare del Lazio e dell'Etruria, Credito cooperativo pontino) "non c'è però un crescente coinvolgimento a livello di finanziamento. A tal punto è necessario un intervento, una maggiore presa di coscienza da parte delle banche che la ripresa economica passa tramite loro. Ad esempio le iniziative della Camera di Commercio vengono seguite da professionisti attraverso un sistema già collaudato d tempo che ha creato 250 imprese e 700 posti di lavoro: i numeri, come sempre, parlano chiaro. Se queste linee programmatiche per la nuova occupazione sono ad hoc per due banche, garantite da un organismo sano come la Camera di Commercio di Latina, perché non dovrebbero esserlo per gli altri istituti? Senza investimenti non si cresce, questo mi sembra altrettanto chiaro e lampante. Auspicare a questo punto un sistema creditizio imperniato secondo i modelli e la tradizione americana potrebbe essere una soluzione. Quando si finanziano le idee si aiuta l'economia a crescere e ad uscire dal letargo in cui purtroppo siamo caduti da anni. Inoltre, sempre seguendo il sistema bancario americano, sarebbe auspicabile che le banche lavorassero totalmente col sistema telematico, ottimizzando così tempi e modi, ma anche qui andiamo incontro a un certo arenamento, perché gli istituti creditizi non investono nel settore formativo".

Mauro Cascio


PocketPC visualization by Panservice