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Latina. Sfuma la visita di Adolfo Urso agli stabilimenti aeronautici pontini. Il viceministro è in Israele, in funzioni di rappresentanza

Mentre questo pomeriggio, alle ore 17,00, al Victoria Residence, si tiene una riunione politica di "Nuova Alleanza", espressione politica interna ad Alleanza Nazionale quanto del Centro Culturale Destra Pontina, di cui sono punti di riferimento Fortunato Ruotolo, Carlo Battaglia, Giovanni Agresti, con appoggio pieno e condivisione del filosofo Domenico Cambareri, e con l’attenta partecipazione dei consiglieri provinciali Romano Saurini e Claudio Mosca, con i quali è appunto nato il Centro Culturale Destra Pontina, si apprende di una visita che stava per essere effettuata dal vice ministro dell’economia negli stabilimenti aeronautici pontini. Infatti il viceministro Urso, per quanto finora sappiamo, avrebbe dovuto effettuare il 19 dicembre prossimo una lunga visita presso importanti industrie pontine del settore aeronautico, e l’indomani partecipare presso un centro studi economico internazionale di Zagarolo (Roma) a un convegno ristretto con altri esponenti del governo, imprenditori, amministratori, dirigenti e intellettuali sulla qualità della politica di governo e sull’utilizzo delle risorse umane. A questo convegno, confermato nel calendario e promosso dal professor Domenico Cambareri, con la partecipazione di Claudio Mosca e Giovanni Di Giorgi, assessore al Comune di Latina, sarà presente un’importante rappresentanza pontina.
Raggiunto telefonicamente, Domenico Cambareri si è limitato a dire che era stato qualche ora prima informato che la visita sarebbe stata rinviata perché il viaggio in Israele era stato confermato dal governo di Tel Aviv, e quindi esprimeva il più vivo compiacimento per Adolfo Urso e per tutta la squadra di AN al governo, ad iniziare dal vicepremier, Fini.
«In effetti, ha continuato Cambareri, questa visita arriva in un momento delicatissimo e oserei dire inaspettato. L’apertura israeliana, la prima in tanti decenni, è da sperare che sia fonte anche di un atteggiamento internazionalmente più aperto verso i processi di pace. L’Italia ha tutte le carte in regola per potere essere ascoltata in sede europea e mondiale, ma essa deve essere soprattutto ascoltata dai contendenti. Fermo poi rimane il fatto che questa è una visita di un qualificato esponente del governo che si occupa del commercio estero. La visita a Latina è pertanto rimandata. Con gli amici che mi aiutano, e che so che citate, intendo rinnovare gli sforzi per coinvolgere governo nazionale e governo regionale sempre più nelle esigenze di quest’area cruciale, che è più che un hinterland della capitale. Tutto quello che poteva e doveva essere fatto, che forse non è stato fatto, o sicuramente non è stato neppure tentato, va intrapreso. C’è bisogno di un nuovo sguardo, di nuove analisi, di nuove iniziative, di un nuovo panorama mentale e d’intraprendenza. Bisogna stimolare innanzitutto i settori più avanzati delle attività produttive, innescare un salto tecnologico qualitativo nel settore aeronautico e della cantieristica minore diffusamente presente, anche se non soltanto. Per questo, occorre che anche gli industriali, in particolare quelli di questi settori, diventino più agguerriti e ambiziosi. Su questo, si potrà creare un tavolo di confronto, di natura certamente non sindacale. Sono stato sempre attento alla crescita dell’industria aerospaziale e di quella cantieristica italiane, adesso ritengo di avere trovato interlocutori adatti nel governo, non solo per questioni di amicizia e di stima, quanto per ragioni soprattutto di apertura mentale e di desiderio di dare una nuova, doverosa impronta e un nuovo stile, per rinnovare proprio il livello dei processi tecnologici e di sviluppo della nostra nazione. Adolfo Urso è uno di costoro, come lo sono i sottosegretari ai Beni culturali, Bono e alla Funzione Pubblica, Learco Saporito. Ma cercheremo di non lasciare nulla di intentato anche con gli altri amici che governano, come i ministri Maurizio Gasparri e Altero Matteoli, il governatore Storace, già da me sollecitato e coinvolto su di un progetto turistico-culturale di grande rilievo internazionale che mi vede ideatore ma il cui destino dipende in gran parte dal ruolo della Regione Lazio; Silvano Moffa che, come Presidente della Provincia di Roma, ha in questo più di qualcosa da potere spartire con la nostra Provincia e con il presidente Martella. La progettualità conta, e se saputa realizzare, produce, anche per anni. Ritorniamo alle industrie pontine, e a quelle aeronautiche. L’interesse concreto, solerte, vivo dimostrato dal presidente dell’Assindustria, Franco Cesarini, fa ben sperare in sviluppi concreti. Se ciò sarà possibile, credo che nessuno si potrà tirare indietro, men che mai i nostri interlocutori. A mio parere, L’Italia deve avviare quanto prima almeno tre piani decennali, di cui uno per la scuola, uno per gli investimenti militari, e uno per lo sviluppo dell’industria aerospaziale e della ricerca avanzata. Si deve assolutamente accorciare il gap con le altre grandi nazioni europee perché, per quanto oggi stiamo assistendo ad una completa trasformazione degli assetti societari delle grandi industrie, diventate alleanze a tre, a quattro, a cinque, non si può nascondere comunque con questi processi di internazionalizzazione che il nostro è un ruolo inadeguato e fortemente penalizzato. I lettori di ParvapoliS sanno già qualcosa, per quanto ho scritto recentemente in un editoriale. Trasmesso anche a Palazzo Chigi, a proposito dall’A-400M. Vi ringrazio per l’attenzione che avete dato a quanto avevate appena saputo. Spero che anche gli altri organi di stampa di Latina di mostreranno così viva attenzione. E rimaniamo in attesa degli industriali e del viceministro Urso».

Mauro Cascio


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