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Latina. Consorzio di Bonifica, si chiude l'era Spazzoni

Si è conclusa, dopo le recenti elezioni del novembre scorso, l’amministrazione di Raniero Spazzoni come Presidente del Consorzio di Bonifica dell’Agro pontino. Insediatasi il 1 gennaio del 1999, tale amministrazione viene commissariata dalla Regione Lazio nel luglio 2000. Dopo alterne vicende giudiziarie, il Consiglio di stato, nel febbraio 2001, dispone il reinsediamento dell’Amministrazione ordinaria. Si redige adesso un bilancio di questa gestione, la quale non si è solamente occupata della bonifica ma ha anche trattato un tema importante quale la difesa ambientale. Nel suo intervento il Presidente uscente ha affermato l’importanza dell’attuazione della legge regionale 53 del 1998, con la quale sono stati riorganizzati i servizi regionali della difesa del suolo. I Consorzi di bonifica sono stati collocati in un nuovo sistema operativo a difesa del suolo con compiti maggiormente specifici. E’ stato introdotto il nuovo piano di classifica per il riparto delle spese consortili che è lo strumento in base al quale è calcolato il contributo di bonifica a carico di ciascun consorziato. Tutti i proprietari di beni immobili sono tenuti a contribuire alle spese di gestione del Consorzio e l’applicazione di tale piano consente di ripartire, tra tutti i contribuenti, gli oneri di gestione. Durante il suo discorso il Presidente Spazzoni si è soffermato sull’importanza del POV, piano di organizzazione variabile, approvato dalla Giunta Regionale nell’aprile 2000. Attraverso l’attuazione del POV, l’Amministrazione, per quanto riguarda la politica del personale, ha voluto da un lato diminuire il numero dei dipendenti e dall’altro individuare e potenziare le professionalità esistenti all’interno del Consorzio. In aggiunta il Consorzio ha portato avanti numerosi progetti e lavori per la realizzazione di nuove opere o di manutenzione di quelle già esistenti come la ristrutturazione degli impianti idrovori (Valmontorio, CapoPortiere, Caterattino, Vetica ed Olevola), sistemazione idraulica del Fiume Ufente, recupero degli immobili consortili a Pontemaggiore e sistemazione idraulica del bacino del Canale Acque Medie. In chiusura è stato dato spazio al progetto culturale che si ispira alla conservazione a alla valorizzazione della memoria storica della bonifica. Gli elementi portanti del progetto sono la conservazione e il riordino dell’archivio fotografico e la ricerca e lo studio dei materiali delle sue tre sezioni fondamentali: cartaceo, cartografico e fotografico.

Simone Sciarretta


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