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Latina. Fini d’accordo con Zaccheo: una legge per Roma Regione per
completare la "devolution". «Una anomalia che da sempre ci penalizza»
L’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del disegno di legge sulla "devolution" ha
fatto emergere chiaramente la necessità che tale riforma venga completata con altri elementi,
tra cui l’attribuzione di uno status particolare a Roma e la conseguente ridefinizione
giuridico-amministrativa dell’intero territorio del Lazio sulla base della proposta di
legge costituzionale presentata dall’On. Vincenzo Zaccheo.
Dopo aver sottolineato che il disegno di legge sulla devolution "andrà approvato al più
presto in Parlamento con l’impegno di tutta la coalizione", Gianfranco Fini ha infatti
affermato che con lo stesso impegno la coalizione dovrà varare "altre riforme costituzionali,
tra le quali il riconoscimento per Roma, in quanto capitale, di un diverso status giuridico
istituzionale".
Secondo Vincenzo Zaccheo il disegno di legge sulla "devolution", che trasferisce alle
Regioni le competenze in materia di scuola, sanità e polizia locale tramite la modifica
dell’art. 117 della Costituzione, non può prescindere dal comprendere un provvedimento che
definisca un nuovo status per Roma e per il Lazio.
«Rilevo con soddisfazione che la mia intuizione in tal senso, che risale ormai ad un decennio
fa e che si è trasformata nella proposta di legge costituzionale presentata in Parlamento il
26 giugno del 1997, sia ora di grande attualità, un passaggio quasi obbligato. È il momento
giusto per approvarla».
In sostanza la proposta di legge di Zaccheo, che prevede la modifica degli articoli 57, 131 e
132 della Costituzione, mira ad eliminare alcuni squilibri evidenti anche dalle cifre: a
Roma risiede, infatti, circa il 52% della popolazione del Lazio, mentre dei circa 13mila
miliardi destinati nel 2001 dalla Regione alla sanità il 66% per cento è andato alle strutture
romane. Sempre nel 2001 le risorse erogate dalla Regione ai Comuni sono state pari a 1787
miliardi di cui 1402 al Comune di Roma.
«Con questa proposta di legge costituzionale si vuole porre termine ad una anomalia che
penalizza sia la città di Roma sia tutto il restante territorio della regione Lazio.
Quest’ultimo, infatti, è schiacciato dalla imponente presenza della città di Roma che
inevitabilmente assorbe quasi tutta l’attenzione degli amministratori regionali e quasi
tutte le risorse, con danni gravi anche per Roma stessa che con i soli finanziamenti
regionali non riesce a dotarsi di quelle infrastrutture necessarie ad una moderna capitale.
Il nuovo status dovrebbe consentire a Roma di diventare la capitale dello Stato federale
sul modello degli Usa e di Berlino, evitando anche di essere schiacciata dal peso del
Nord-Est del Paese e riequilibrando le prospettive di sviluppo nazionale».
Mauro Cascio
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