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Cisterna. Sinistra nel caos. Mauro Carturan commenta: «I DS viaggiano con
vent'anni di ritardo rispetto allo sviluppo politico»
«Esprimo profondo rammarico per la volontà dei DS di cambiare il quadro politico della
città. Ciò significa che hanno prevalso le forze negative del partito il quale così mostra
di non avere autonomia cittadina e capacità di elaborazione locale. Avendo rimesso
la situazione di Cisterna alle decisioni provinciali, i DS hanno fatto sì che questa rientri
in un tatticismo provinciale, la qual cosa dimostra ancora come una volta i DS si pongano
un ventennio indietro rispetto allo sviluppo politico. Un riavvicinamento della
gente alla politica, con un confronto a 360° sulle problematiche della città
e capace di sviluppare un dialogo con tutti i soggetti pronti ad offrire un contributo
di idee e valori, nella ricerca del bene comuni che caratterizzi, sempre, la mia
azione amministrativa». Sono le parole del Sindaco di Cisterna Mauro Carturan.
«Con la loro azione, i DS dimostrano di non aver capito il significato di una costruzione
politica, non accettando la sfida sulla qualità dell'amministrazione locale.
I DS, inoltre, hanno scelto il modo più basso per far conoscere la loro posizione, infatti,
anziché tenere incontri con le segreterie e con i soggetti politici della città, hanno scelto
la via mediatica fatta di slogan e senza contenuti, giungendo a chiedere un processo politico
dentro altri due partiti: i Democratici in cui si riconosce Capitani ed i Popolari dove
Carturan è tuttora vice segretario provinciale ed alle cui decisioni si rimette con massima
serenità. Il Sindaco, di fronte ad un simile atteggiamento, non ha atteso alcuna comunicazione
istituzionale di uscita dalla maggioranza o dimissione, ed ha provveduto alla revoca
del decreto di nomina assessoriale dell'esponente diessino Carlo Palma. Ho espresso
e confermo la ferma volontà di lavorare per un centrosinistra moderno e diverso dagli
stereotipi. Tuttavia sono anche convinto che i governi della città non sono né di Centro
né di Sinistra ma di uomini volenterosi e determinati. La mia ferma intenzione di guidare
una squadra di gente operosa, che governi i processi amministrativi senza aver brama
di occupare il potere, mi sorregge nel cercare di costruire una città che sia un contenitore
costruito sulla volontà di uomini concreti, decisi e determinati nel raggiungere
gli obiettivi che ci si prefigge, nel primario interesse della comunità che sono stato
chiamato ad amministrare. Nessuno, tranne il consigliere di Rifondazione Comunista Silla
Tomassini ha saputo costruire un discorso basato sulla città. La politica non è fatta
nai "palazzi" romani; quella vera, quella che lega le sue radici al concetto greco di polis,
la sola che la mia cultura personale mi spinge a riconoscere, afferma che il suo significato
è quello del "discorso sulla città". Rispetto a tutto questo, rispetto a scelte che volevano
e vogliono riguardare solo la nostra città, quindi, si registra una distanza clamorosa dei DS.
Dal mi canto, ho chiarito ampiamente la volontà di mantenere l'attuale quadro politico. Era il
20 dicembre quando è maturata la nuova scelta politica e l'Assessore Palma era stato informato
di quello che si stava facendo. La decisione è stata poi ribadita il giorno appresso nel consiglio
comunale del 21 dicembre ed infine nuovamente nella conferenza stampa del 22 dicembre.
In quest'ultima sede, nel documento politico consegnato alla stampa, si è ribadito, a chiare
lettere, che i principi del dialogo e della collaborazione non volevano essere un mero
esercizio di retorica, ma solidi pilastri dell'azione amministrativa. La volontà
di aprire un confronto ha comportato il susseguirsi di incontri con tutte le forze
che in Consiglio Comunale siedono all'opposizione, comprese quelle di "sinistra" come R.C.
Il dialogo, il confronto senza la creazione di steccati ideologici che siano di ostacolo
al raggiungimento del primario interesse del pase, senza mai sottoscrivere accordi politici
con alcuna segreteria, si è sostanziato con l'apertura ad un personaggio scomodo ma onesto
come Luciano Chiarucci. La decisione è maturata in forma rapida ed andava colta; non è stato
fatto alcun cambio di casacca, nessun accordo politico con le segreterie, nessuna spartizione
di potere, ma approntava una strategia e come tale si rileverà nel passare dei giorni.
Una scelta che vuole fare emergere chi è pronto a perseguire il bene del paese e chi ha
in mente una politica della "restaurazione". Su tutto questo era stato correttamente
informato l'Assessore Palma».
Mauro Cascio
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