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Cisterna. Chiarucci se ne va. Zaccheo: «Il suo era un ruolo di controllo
e non di gestione». Moscardelli: «Prima di tutto la moralità»
Luciano Chiarucci si è dimesso da assessore alla Trasparenza del Comune di Cisterna:
così, in sostanza, ha voluto il partito. La direzione provinciale di An non ha
di fatto sconfessato la linea di Vincenzo Zaccheo, che avrebbe ben visto Chiarucci
nella Giunta Carturan "perché il ruolo che era chiamato a svolgere era un ruolo
di controllo e non di gestione".
Immediate le reazioni del PPI. «Non abbiamo mai contestato l'esigenza del coinvolgimento
anche delle forze di opposizione a sostegno di un programma ambizioso per Cisterna, come
per altri Comuni amministrati dal centrosinistra, meritevole di un adeguato sostegno
anche ai livelli sovracomunali, governati tutti dalla destra. I nostri rilievi sono
stati rivolti alle modalità seguite che, invece di ampliare i consensi in piena
trasparenza politica, minavano la compattezza della maggioranza, come è puntualmente
avvenuto. Questo spiega l'avallo a titolo personale di una vecchia volpe come è l'onorevole
Zaccheo. La risposta appropriata, oltre che dai vertici del PPI, che hanno fatto un richiamo
alla coerenza e alla trasparenza politica, è venuta da Chiarucci, il quale tra la convenienza
personale e politica da una parte e il senso d'appartenenza e lealtà, specie nei confronti
della base del suo partito, dall'altro ha optato per quest'ultima. Il segretario
politico e la direzione provinciale non si preoccupano di essere mandati a casa da un congresso
o dal comitato provinciale, unici organi legittimati a farlo, ma di tutelare la casa
comune sulla sua linearità ed affidabilità nei confronti degli elettori, degli iscritti al partito
e dei suoi alleati. Abbiamo già sofferto troppo per abbandoni trasformistici, per incoraggiare
o passare sotto silenzio episodi di dubbia moralità politica che abbiamo pagato a caro
prezzo.
Mauro Cascio
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