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Latina. «Latina/Littoria»: le reazioni. Antonio Pennacchi: «È colpa di Di Resta,
De Marchis e Visari se la sinistra dalle nostre parti non esiste»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Antonio Pennacchi, probabilmente l'uomo di
cultura più rappresentativo del territorio. Autore di tre splendidi romanzi,
uno più bello dell'altro, è sotto contratto, per il prossimo, con Mondadori.
Firma di punta di «Limes», il trimestrale di geopolitica del gruppo La Repubblica -
L'Espresso, ha generosamente collaborato per piccole testate locali, tra cui il
settimanale «La Piazza» e «ParvapoliS». Nel film di Gianfranco Pannone
«Latina/Littoria: una città», attualmente in proiezione al Cinema Lido3, interpreta se stesso.
Ma guai a fargli i complimenti per la recitazione. «Altrimenti mi viene il sospetto
che i miei libri non li leggete. Io faccio lo scrittore, mica l'attore».
Dal documentario, vincitore tra l'altro del prestigioso Torino Film Festival,
ne esce una immagine della sinistra piuttosto debole? «Tutta colpa dei Di Resta,
dei Visari, dei De Marchis: è colpa loro se la cosa più a sinistra che c'è
è Filippo Cosignani, che è di An. Colpa loro se a Latina la dialettica e la contrapposizione
politica è tutta giocata tra An e Forza Italia, tra una destra sociale e una destra
di mercato».
Alberto Dalla Libera
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