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Latina. Speciale «Sì Global». Daniele Capezzone: «Bisogna abbattere il fortino dei privilegi. E preferire gli "outsider" a sindacati ed a corporazioni»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Daniele Capezzone, segretario nazionale dei Radicali Italiani. Ultimo appuntamento, quello odierno, alla scoperta del manifesto «Sì Global».
«In Italia, le attuali rigidità del mercato del lavoro colpiscono proprio i più giovani. I ragazzi italiani, in Europa, sono fra quelli che sono più disoccupati, e che rischiano di rimanerlo più a lungo. E, quando entrano nel sistema, devono versare un terzo del proprio stipendio lordo in contributi, per pagare la pensione di anzianità a cinquantenni che nel frattempo continuano a lavorare in nero. I disoccupati di ieri, che saranno i non-pensionati di domani, devono pagare il pedaggio ad una generazione privilegiata, che ha troppo spesso deciso, votato e scioperato contro i propri figli, che non potevano né decidere, né votare, né scioperare. Occorre scrivere uno "statuto degli outsider", di quanti -giovani, piccoli e piccolissimi imprenditori, lavoratori del privato, disoccupati, sottoccupati, pensionati sociali e al minimo, immigrati- sono e restano fuori dal fortino delle garanzie e dei privilegi. Occorre costruire, anche nell’accesso alle professioni, una società più aperta e meno corporativa: in America, il nero, il nero povero Colin Powell, è potuto divenire quel che è divenuto; in Italia, perfino per avere buone chances di divenire notai, bisogna essere figli di notai. Occorre superare in ogni settore, dalla sanità alla scuola alla ricerca scientifica, le incrostazioni monopolistiche, e favorire quella competizione tra "pubblico" e "privato" che offre più scelte, più opportunità, più servizi per ciascun cittadino. Questa Italia degli "outsider", dei "non garantiti", priva di tutele sindacali e corporative, è oggi senza volto e senza voce: silenziata, prima ancora che silenziosa. Ci proponiamo di restituirle parola e forza».

Marco Battistini

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