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Latina. Un convegno della Curia. Giandomenico Amendola: «Le città hanno una voglia matta di piacere alla gente». E qualche volta ci riescono

Le Telecamere di ParvapoliS nell'auditorium della Curia. Uno spunto di riflessione per la città ideale. Ed anche uno spunto per pensare la Latina che vorremmo noi cittadini. È così che «Gli scenari nella città che vorremmo», il convegno organizzato dalla Curia e che ha visto come relatore Giandomenico Amendola (nelle immagini), ordinario di sociologia urbana alla Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze è stata soprattutto occasione per parlare di una città, Latina, alla disperata ricerca della sua identità, storica e culturale e dei suoi cittadini che faticano ancora a trovare il senso dell'appartenenza e della comunità. Colpa anche del nostro territorio - come ha sottolineato l'ufficio diocesano per la pastorale socio-politica), crocevia di storie antiche e nuove, paesi arroccati sui monti, con secoli di tradizione e città nuove in pianura, città di fondazione, città del novecento.
La scommessa del futuro? Inventarsi una radice comune, che non cancelli però le differenze. Alimentare la partecipazione ed esaltare la città come luogo privilegiato di partecipazione sociale, politica, culturale. Avendo sempre presente, come ha ricordato Amendola, "che le città hanno una voglia matta di piacere alla gente".

Mauro Cascio