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Latina. PRG. Enrico Forte: «Il "silenzio" del Sindaco non è quello degli
"innocenti", ma di chi sfugge dal dovere di spiegare che cosa è successo»
«L'esito della vicenda del PRG di Latina, non può essere liquidata
come il frutto di una serie di errori e vizi formali, ma impone
l'assunzione di chiare responsabilità politiche che chiamano in causa
direttamente il Sindaco Finestra, la sua maggioranza e le scelte
operate». Dichiarazione, al veleno, di Enrico Forte, segretario provinciale dei DS.
«La prima questione riguarda il prof. Cevellati e l'incarico
che la Giunta gli ha attribuito. Va ricordato come Cervellati sia
"soltanto" un consulente per la revisione del PRG, e non il progettista
incaricato. Il suo ruolo sia formale che sostanziale è stato ben altro.
Ci ha intrattenuto in diverse occasioni spiegandoci chi siamo e
da dove veniamo. Ha bacchettato chi osava sollevare qualche dubbio,
si è addirittura lanciato nella fase di approvavazione del PRG
in ardite dissertazioni politiche. Quello che resta è un piano
sospeso dal TAR. Sarebbe interessante sapere chi ha apposto il visto
di regolarità tecnica sul Piano portato in discussione in Consiglio,
chi è o chi sono i progettisti che lo hanno materialmente redatto,
quali sono stati i pareri amministrativi espressi dai consulenti
del Sindaco. Si è cercato invece di dividere la città tra il partito
degli "speculatori" e quello degli "onesti", nascondendo dietro una
sorta di manicheismo politico l'approssimazione amministrativa
e la furberia di certa politica.
Si abbia il coraggio di ammettere i propri errori a partire
dall'Assessore all'Urbanistica Ranieri che si è distinto più
per "varianti condominiali" che per scelte legate alla programmazione
ed allo sviluppo del territorio.
Questa è un'opportunità per l'Ulivo per definire un progetto di
Città e smascherare agli occhi dell'Opinione Pubblica il "paese
dei balocchi" che è stata Latina in questi anni, si pensi al
parco tematico, alle terme, alla cittadella dello sport e
quant'altro. Il silenzio del Sindaco e della maggioranza non è
certo quello degli "innocenti", ma di chi fugge dal dovere civico
di assumersi responsabilità e spiegare alla città quanto accaduto».
Mauro Cascio
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