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Latina. PRG. Claudio Moscardelli: «Finestra ha mancato anche l'ultima occasione per lasciare una traccia dei nove anni del suo governo»

«Sul PRG il Sindaco e An, a fronte delle richiesta di sospensiva che il Tar ha accolto sulla delibera di adozione, avrebbero dovuto prendere atto che gli errori e i vizi che l'opposizione aveva più volte rilevato erano fondati e non strumentali polemiche». È l'oponione di Claudio Moscardelli, della Margherita.
«La conseguenza sarebbe dovuta essere l'assunzione di responsabilità da parte del Sindaco e di An: sono stati spesi miliardi della collettività per numerosi professionisti che hanno lavorato su questo Piano Regolatore e il rispetto dei cittadini di Latina avrebbe dovuto imporre il congedo per tutti, urbanista ed ufficio piano. In alternativa e più seriamente, la guida politica della città avrebbe dovuto assumersi ogni responsabilità con le dimissioni e lo scioglimento del consiglio comunale, poiché neppure l'ultima occasione inseguita per lasciare una traccia dei novi anni di governo della destra in città è stata colta. Quando nel film di Pannone lo scrittore Antonio Pennacchi provoca il Sindaco sulla mancanza di coraggio nel non avere cambiato il nome di Latina in Littoria, sembra voler dire "neppure questo sei stato capace di fare". Finestra ed An hanno scelto la difesa disperata ed impossibile del loro operato, non comprendendo che l'ostinazione a negare tutti i vizi di legittimità rilevati e puntualmente preannunciati dall'opposizione rende indifendibile, con la prossima bocciatura del Consiglio di Stato, anche il merito del Piano: insomma se lo bocciano due volt, nella legittimità e nel merito, con l'opposizione al Consiglio di Stato. Alla retorica e all'enfasi di Finestra risponde con altrettanta enfasi l'onorevole Zappalà, la cui immediata reazione esprime e ribadisce, nonostante la professione di fede nell'alleanza, le profonde incompatibilità tra An e Forza Italia. Il Piano di Cervellati e di An è privo di una visione della città, non affronta i nodi veri dell'interazione tra città di fondazione e città nuova, recuperando per intero la storia di Littoria/Latina per offrire alla comunità cittadina per intero la sua identità, che è comune e deve appartenere a tutti, perché tutte le generazioni che si sono susseguite in settant'anni, dalla fondazione ad oggi, hanno dato qualcosa alla città e nessuna voglia di divisione può vincere questo dato. Il Piano è insufficiente o assente sul tema della riqualificazione della città e sulla trama da tessere per legare i quartieri: completamente inadeguate risultano le scelte infrastrutturali e assenti quelle guida per un nuovo sviluppo della città. Insomma, la Città di Frezzotti e quella di Piccinato sono chiaramente ed immediatamente rinvenibili nei rispettivi Piani, pur con difetti e pregi. La città di Cervellati non c'è e questo Piano, adottato e sospeso, riflette in pieno la modestia della guida politica che l'ha commissionato e non c'è neppure alcuna difesa degli interessi della città contro le lobby affaristiche, come con enfasi fuori luogo ha ripetutamente sostenuto il Sindaco. Più semplicemente non ci sono rappresentati gli interessi di FI mentre ci sono quelli di An. La reazione di Zappalà e di FI all'ennesima rottura di An appare, a sua volta, enfatizzata attraverso il tentativo di dare spessore e dignità alla reazione: non abbiamo mai sentito l'idea di città di FI, né quale progetto alternativo è stato proposto in una qualche iniziativa ufficiale. In Consiglio Comunale abbiamo ascoltato solo richieste di inserire qualcosa che nella proposta di Piano non c'era. Se Finestra ha avuto buon gioco ad apparire il paladino della città contro i "cattivi" di FI le ragioni sono proprio nell'assenza della "politica" nell'azione svolta da quel partito. Non basta scambiare il capoluogo per la capitale per colmare una proposta alternativa che non c'è stata e che non c'è».

Mauro Cascio


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