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Roma. Nino Bernardini in «Vestire gli ignudi». «Difficile interpretare Luigi Pirandello e
rendere la rete di emozioni, di convinzioni, di linguaggi»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Nino Bernardini. L'attore pontino è in questi
giorni impegnato a Roma, al Teatro Politecnico, in «Vestire gli Ignudi» di Luigi
Pirandello che sarà in scena fino al prossimo 24 febbraio.
Scritto da Pirandello nel 1922 e ispirato a un fatto di cronaca e a un racconto di Capuana,
«Vestire gli ignudi» racconta la vicenda di Ersilia Drei, un’istitutrice incaricata di
prendersi cura della figlia del Console di Smirne. Disgraziatamente la bambina cade da
una finestra e lei viene malamente cacciata. In Turchia la giovane si era innamorata,
ricambiata, di un tenente della marina nel frattempo rientrato a Roma. Ersilia decide di
raggiungerlo ma quando lo trova scopre anche che il bel tenente è in procinto di sposarsi
e di lei non vuole saperne più nulla.
Disperata Ersilia cerca di suicidarsi. Ricoverata in ospedale, la sua storia finisce
sui giornali e incuriosisce uno scrittore che decide di andarla a trovare per conoscerla
di persona. Comprendendo che una volta dimessa Ersilia non ha alcun luogo in cui andare,
l’uomo la invita nella sua casa, una semplice stanza in affitto.
«È a questo punto che comincia la vicenda di Pirandello - spiega Bernardini - anche se,
in realtà, non succede quasi nulla a livello di azione, se non il tentativo di costruire
un rapporto tra lo scrittore e l’istitutrice. Ciò che si evolve, invece, è la storia dal
punto di vista delle emozioni, delle convinzioni, dei linguaggi». Tutto avviene a un livello
più profondo. Come accade spesso con Pirandello, non c’è una storia vera e propria, non c'è
una sola verità.
C’è un tormento dell’animo, un racconto mediato e filtrato dagli occhi chi lo ha vissuto.
«In questa stanza in affitto - prosegue Bernardini - si ritrovano tutti i personaggi
della vicenda, compresi il console e il tenente, arrivati a raccontare la loro verità.
E questo luogo claustrofobico, illuminato da un’unica finestra dalla quale arrivano i
rumori del mondo esterno a interrompere e riavviare la narrazione, diviene il
palcoscenico di un gioco al massacro, di cui, apparentemente, Ersilia Drei è vittima.
L'intervista con Nino Bernardini, in video, è anche l'occasione per parlare
di Latina, dell'assessorato alla cultura, della stagione di prosa e del teatro amatoriale.
Claudio Ruggiero
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