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Latina. Rivoluzione liberale. Elisabetta Rizzo (Radicali Italiani): «C'è pochissima
informazione tra la gente. Il nostro obiettivo? Le 50000 firme»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Elisabetta Rizzo, la militante radicale che ha
curato i tavoli per la raccolta di firme per la "rivoluzione liberale".
Si tratta di 25 proposte di legge di iniziativa popolare. Un vero e proprio programma di governo, per un'Italia liberale, liberista, libertaria. Le proposte riguardano le riforme istituzionali, i finanziamenti pubblici, la rivoluzione telematica (tra l'altro la "Delega al Governo per l’introduzione del voto elettronico, per la disciplina della sottoscrizione per via telematica delle liste elettorali, delle candidature e dei referendum popolari"), l'economia (l'abolizione dell'articolo 18, pensioni, apertura del Servizio Sanitario Nazionale alla concorrenza tra pubblico e privato nel finanziamento e nella produzione dei servizi ai cittadini), oltre le libertà individuali (regime concordatario tra Stato e Chiesa cattolica, eutanasia, clonazione terapeutica e di procreazione medicalmente assistita, semplificazione delle procedure e per la riduzione dei tempi per l’ottenimento del divorzio, legalizzazione dei derivati della cannabis, somministrazione controllata di eroina, uso terapeutico della marijuana, registro delle unioni civili di coppie dello stesso sesso, legalizzazione della prostituzione, adozioni e possibilità di ricorso all’aborto farmacologico, facilitazione dell’accesso ai metodi contraccettivi e della pillola del giorno dopo).
«Quello che abbiamo notato è che c'è pochissima informazione tra la gente, una informazione
proporzionata allo spazio che ci è stato concesso dai media locali. Poco spazio, poca visibilità
ed un obiettivo nazionale, di firme ne servono 50.000, che al momento appare difficile
da raggiungere. Ma io sono fiduciosa».
Marco Battistini
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