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Latina. Analisi economica 2001, cresce l'economia che non c'è. Forti però i segnali di
espansione: aumento delle imprese e degli sportelli bancari
Una volta si usava l’espressione "crescita senza qualità". Oggi i dati sull’economia pontina
sono ancora più preoccupanti.
«Assistiamo a segnali di crescita forte dell’economia reale - spiega Erasmo Fiumara, segretario
generale della Camera di Commercio di Latina - a cui non corrispondono i parametri ufficiali,
quindi c’è un aumento del sommerso, se non dell’illegale, per cui il clima di piattezza e di
rassegnazione sarebbe frutto, non della depressione o della mancanza di prospettive, ma
dell’egoismo e dell’appagamento opportunistico».
«Comunque - continua Fiumara - gli elementi dinamici presenti nel sistema sono di tale
intensità da rendere accessibile e vicina una svolta radicale verso un rinnovato processo di
sviluppo integrato, anche se occorrerebbe una visione condivisa ed una classe dirigente in
grado di percorrerla».
Occupazione: gli avviamenti al lavoro sono cresciuti a settembre 2001 del 26% rispetto
all’anno precedente con una incidenza doppia rispetto al totale del settore terziario.
Comunque i 2/3 della nuova occupazione è a tempo determinato. Si evidenzia una marcata
tendenza alla flessibilità del mercato pontino. Le figure professionali richieste sono per
il 60% senza alcuna specializzazione.
Il tasso di disoccupazione della provincia di Latina è dell’8.8% il più basso del Lazio.
Valore aggiunto: la provincia è la seconda del Lazio, dopo Roma, per ricchezza prodotta. Si
produce nell’area pontina un quarto della ricchezza dell’intero comparto agricolo regionale.
Il valore aggiunto procapite è pari a 29 milioni e 900 mila lire.
Internazionalizzazione: l’area pontina è la più aperta, nello scenario laziale, ai mercati
esteri nel periodo gennaio-ottobre 2001 le importazioni sono state pari a 930
miliardi e mezzo contro gli 898 e mezzo dell’anno precedente, in crescita anche l’export pari
a 799 miliardi contro i 677 dell’anno precedente.
Credito: le sofferenza bancarie scendono nel corso del 2001 al 16.9% contro il 23.2% del 2000.
Anche se resta elevato il gap con il resto del sistema bancario della regione il tutto si
traduce con un costo del denaro pari all’8.1% contro una media regionale del 6.9 e nazionale
del 6.6.
Agricoltura: eventi climatici avversi, fattori come la Bse, la lingua blu hanno creato
enormi problemi all’agricoltura pontina che nel corso del 2001 ha visto contrarsi i capi,
in particolare suini e bovini allevati, e le produzioni derivanti da coltivazioni in
campo aperto. Resta in crescita la produzione in serra (il 65% del settore è coperto dalla
produzione di pomodoro e zucchine) e dall’allevamento di bufale.
In crescita anche l’agricoltura biologica e il settore dell’agriturismo.
Industria: sono 9.000 gli occupati medi in più, dati Istat, nel settore manifatturiero. Queste
performance sono state spinte da settori come l’agroalimentare e il chimico-farmaceutico che
hanno un andamento anticiclico nel mercato.
Terziario: sono cresciute di 260 unità le imprese di questo comparto, in provincia di Latina
questo settore impiega 110.000 addetti. I consumi nel corso dell’anno hanno segnato un
consistente incremento. Cresce ancora la grande distribuzione che conta su 103 operatori, erano
100 nel ’99, con una superficie di vendita pari a 132.000 metri quadrati e 1.900 addetti.
Ci sono 20.1 esercizi commerciali ogni 100.000 abitanti con una superficie di vendita pari a
260 metri quadrati contro la media regionale che è di 13 esercizi per 100.000 residenti e 153
metri quadrati, una media vicina a quella nazionale
Cresciuti del 3.6% i flussi turistici con un aumento della componente nazionale mentre c’è
stata una contrazione delle presenze di turisti stranieri.
Mauro Cascio
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