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Latina. «Riformare la Giustizia per dare Giustizia. Il futuro prossimo dopo i mali, i veleni, le lotte». Un convegno con Maceratini e Zappalà

ParvapoliS è lieta di legare il proprio marchio ad una importantissima iniziativa, organizzata dalla nostra testata con Domenico Cambareri, che si terrà a Latina il prossimo 21 marzo. Vi parteciperanno personalità di primo piano, quali il sottosegretario alla Giustizia, sen. Giuseppe Valentini, il presidente della Commissione Giustizia del Senato, sen. Antonino Caruso, il dr. Sebastiano Neri, magistrato, distaccato presso il Ministero di Grazia e Giustizia con delicati incarichi, il nostro concittadino on. Stefano Zappalà, componente della commissione Giustizia del Parlamento Europeo. Presiederà l'on. Giulio Maceratini. Benché prevalgano i parlamentari che svologono od hanno svolto attività legale, la conferenza rappresenta un'ottima possibilità di diffusione delle iniziative della maggioanza di governo.
Promotore e coordinatore dell'iniziativa è Domenico Cambareri, filosofo, instancabile animatore culturale, collaboratore di primissimo piano di ParvapoliS. «Questo incontro» - dice Cambareri - «serve a dare le migliori condizioni perchè chi oggi è maggioranza di governo e governa il Paese, possa dibattere e presentare senza equivoci alcuni le strade maestre del processo di aggiornamento dello strumento giuridico italiano. I mali della giustizia vengono da lontano, da troppo lontano. Sono sempre stati mali gravissimi e si è sempre fatto finta di non vederli. Quando se ne è parlato, con toni salottieri e di sufficienza, si è subito dopo cercato di sviare l'attenzione dell'opinione pubblica e si è ingessata ogni tipo di riforma. Meglio, per quanto assurdo possa apparire, si è ingessata per anni la responsabilità stessa del legislatore. Gli avvenimenti della cronaca politica e giudiziaria nazionale di quest'ultimo decennio sono intervenuti in maniera drastica e fuorviante, per cui le rappresentazioni della questione "giustizia" sono avvenute nei modi più arbitrari, fantastici e infondati, rispondendo quasi sempre a finalità strumentali di attacco fra le parti in causa. La questione della Giustizia è però qualcosa di troppo importante per lasciarla soltanto a dei lottatori incalliti dell'agone politico o delle palestre giudiziarie. Per quanto possa sembrare strano, nonostante siano ancora in atto battaglie senza esclusioni di colpi, è bene che l'opinione pubblica sia chiamata in causa nei modi più civili. Quale migliore opportunità di potere fare dibattere gli esponenti di questa maggioranza e di fare presentare - senza contraddittori interessati di cui sono piene le cronache degli organi di informazione - in maniera tranquilla, chiara e ragionata gli obiettivi delle riforme, ad iniziare da quella dei magistrati?».

Mauro Cascio


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