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Latina. Litorale. Solo la magistratura ha risvegliato AN? Claudio Moscardelli: «In nove anni non hanno mai fatto nulla. Oggi promettono...»

«Per la marina serve un progetto complessivo che sia in grado di legarla alla città facendone il volano di uno sviluppo più amplio ed articolato». Osserva Claudio Moscardelli, di Democrazia e Libertà - Margherita: «Una singola opera, per quanto importante, rischia di essere insufficiente per far partire davvero lo sviluppo. Perciò l'offerta del mare, il Parco del Circeo, i laghi costieri, le strutture turistico-alberghiere, le terme, il centro convegni, il porto di Rio Martino, gli impianti per il turismo sportivo debbono costituire un articolato sistema turistico da legare alla città e all'offerta di servizi e di cultura che potrebbe offrire a supporto, come la Biblioteca Stirling, il parco archeologico di Satricum, l'Università, il Teatro, il Museo, la Pinacoteca. L'autostrada cittadina sull'asse Latina Scalo - Mare, promuovendo se possibile il concorso di privati, dovrà essere la prima opera pubblica ad essere realizzata per consentire il raggiungimento di tre obiettivi: il decongestionamento del traffico e lo sviluppo del trasporto pubblico, il collegamento e l'integrazione dei nuovi quartieri con la città e il sostegno allo sviluppo turistico della marina. Con l'autostrada cittadina Latina Scalo - Mare verrà realizzata la prima linea di pista ciclabile che attraverserà così tutta la città fino al mare».
«Il nodo poi da sciogliere è la pedonalizzazione del lungomare. Come fare? La nostra proposta è indicata nel progetto di turismo integrato e prevede la realizzazione di una strada dorsale parallela al lungomare, all'altezza del canale Mastropietro a circa 700 metri dal Litorale. Questa dorsale è prevista dal vecchio Piano Particolareggiato ed è stata conformata dal nuovo PRG. In presenza di questo asse stradale del Mastropietro, sarebbe possibile realizzare tutti i progetti che servono a riqualificare la marina; da questo nuovo, attrezzato e moderno lungomare, partirebbero delle strade verso il mare con ai lati i parcheggi per le auto ed i servizi. La realizzazione graduale di queste direttrici consentirebbe di pedonalizzare prograssivamente l'attuale lungomare. Tutto ciò si può concretizzare in tempi medio lunghi, ossia parte nella prima e parte nella seconda legislatura con l'obiettivo di realizzare tutti i servizi turistici a monte del lungomare. I servizi sulla spiaggia disciplinati con il P.U.A. debbono essere completamente rimovibili a fine stagione. Oggi ci troviamo di fronte ad un Piano che il Comune ha presentato in Regione con anni di ritardo e che non va bene perché soddisfa le esigenze di pochi soggetti, mentre andava fatto un bando pubblico per favorire la libera concorrenza. In secondo luogo questo piano spiaggia è invasivo perché prevede opere in cemento e in muratura sulla spiaggia, contraddicendo così ai proclami di An. Gli strumenti di demolizione delle opere completamente abusive e dell'esproprio con indennizzo per quelle opere dotate di concessione o di sanatoria debbono essere inseriti nell'ambito di un programma condiviso di riqualificazione della marina. Vi è una specie di "baraccopoli" a ridosso delle costruzioni del lungomare che deve essere eliminata perché di ostacolo ad un programma condiviso di riqualificazione. Le case sulla duna (palafitte) non servono e vanno demolite o riconvertite a servizi, mentre per i servizi (albergi, stabilimenti, ristoranti), nella fase di transizione, ossia nella fase della riqualificazione del lungomare e della marina secondo il progetto indicato, è possibile transitoriamente mantenerli sulla base di un'adesione condivisa al programma indicato per la marina, favorendo un atteggiamento collaborativo degli operatori e dei privati in genere, che si trovano con insediamento sulla spiaggia che non possono espandersi e non saranno competitivi con i nuovi che si insedieranno a monte del lungomare. L'obiettivo e liberare la duna per davvero riqualificare la marina. Perché oggi AN dopo nove anni di inattività e di inconcludenza, sotto la pressione dell'azione della magistratura, parla di abbattimenti e di progetti per il futuro della città? Non sono credibili gli attuali proclami, potevano realizzare quanto oggi promettono nei nove anni avuti a disposizione».

Mauro Cascio


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