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Formia. DS allo sbando. Gaetano Quercia sbatte la porta. Gianluca Giattini: «Bisogna ricominciare da capo. Meno partito e più società civile»

Colpo di scena nei Democratici di Sinistra di Formia. Il consigliere comunale Gaetano Quercia lascia i DS e si dichiara indipendente. Non è escluso che nelle prossime settimane possa nascere all'interno dell'assemblea cittadina un gruppo consiliare che faccia espressamente riferimento al coordinamento dell'Ulivo. La scelta di Quercia è stata seguita a ruota anche dal consigliere indipendente, eletto nella lista DS - Per Formia Sandro Zangrillo. La crisi del gruppo consiliare dei DS potrebbe registrare anche la defezione del consigliere Ubaldo Testa. Qualora questa previsione si dovesse avverare si verrebbe a determinare un nuovo schieramento consiliare, decisamente smarcato dalle posizioni dei DS. In particolare su Formia le strategie del gruppo DS-Per Formia erano state criticate proprio da una parte degli stessi consiglieri. La legislatura si era aperta con un braccio di ferro tra maggioranza e minoranza in ordine alle nomine sulle commissioni consiliari. Per l'occasione il capogruppo DS Gerardo Forte, al momento di votare aveva imposto al gruppo, in segno di protesta, l'abbandono dell'aula. La maggioranza in presenza della mossa aventiniana del centrosinistra aveva deciso autonomamente di indicare e votare anche per conto della opposizione i nominativi nelle commissioni. Questa forzatura aveva innescato tutta una serie di critiche, supportate da ricorsi che non sortivano alcun risultato concreto. Le commissoni rimanevano in carica ed i componenti eletti in rappresentanza delle minoranze si guardavano bene, in segno di protesta, dal dimettersi. Ma non è finita qui. Qualche settimana dopo si è dovuto rimettere mano di nuovo alle commissioni, a seguito della transumanza dei consiglieri Acampora, Assaiante e Clemente Carta dai banchi del centrosinistra alla casa delle libertà e precisamente nel gruppo consiliare del Ccd. Il rafforzamento del Ccd oltre a determinare nuovi equilibri all'interno della stessa maggioranza, ha di riflesso imposto una revisione dei rapporti maggioranza-minoranza, rimettendo in discussione la composizione numerica delle commissioni precedentemente votate. In consiglio comunale la maggioranza aveva infatti votato su un rapporto 5 a 2, poi la delibera veniva annullata (fatto gravissimo!) e si passava, dopo una breve interruzione dei lavori, a votare un 6 a 3, con un inciucio di cui ha parlato a lungo tutto la stampa. Questo patteggiamento finale faceva a pugni con l'iniziale operazione dell'abbandono dell'aula e certamente ha contribuito ad inasprire in seguito i rapporti tra gli stessi consiglieri. Gaetano Quercia, nell'occasione dell'inciuciata, si era dissociato apertamente con il gruppo ed aveva tempestivamente abbandonato l'aula insieme a Sandro Zangrillo. L'ultimo colpo di scena che ha fatto tracinare il fiume Quercia si riferisce alla nomina presidenziale della commissione trasparenza. Al suo posto veniva indicato e votato il consigliere del partito popolare Osvaldo Caramanica. Tutta l'operazione, come è stato riferito in consiglio comunale dallo stesso Quercia, sarebbe stata filtrata attraverso la segreteria dei DS che aveva deciso un fuoco di sbarramento nei suoi confronti. Gaetano Quercia, per la cronaca, con 322 preferenze era risultato il più votato tra i DS alle ultime elezioni amministrative. L'insieme di tutti questi elementi, che abbiamo sinteticamente indicato, hanno maturato in Gaetano Quercia la convinzione che era arrivato il momento per "sciogliere le fila" e giocare in nome e per conto di una realtà "Ulivo" le carte dell'opposizione.
«È il risultato di un sofferto, lungo processo di riflessione, di analisi e di prospettiva di riscossa del centrosinistra - ha dichiarato Quercia - ritengo che questo nuovo status e ruolo debbano essere incentrati su una posizione politica più netta ed antagonista rispetto all'amministrazione in carica e nello stesso tempo ricercare tutte le potenziali convergenze, per costruire un'opposizione su una proposta di contenuti, in modo da venire incontro alle politiche sociali e di sviluppo della città». La posizione di Quercia oltretutto dovrebbe fare riferimento ad un nutrito schieramento di "compagni" tra cui l'ex sindaco Sandro Bartolomeo che stanno da tempo lavorando sul progetto Ulivo. Mentre una diversa valutazione sui fatti è stata offerta dal segretario DS Francesco Occipite Di Prisco, impegnato a gettare acqua sul fuoco: «Questa divisione deve essere superata con una opposizione collegiale, partecipata e di programma. I nuovi dirigenti del partito stanno lavorando con le altre forze politiche a costruire l'unità di centrosinistra per la definizione di un progetto dell'Ulivo. A rappresentare le iniziative per conto dei DS nel rapporto con gli altri partiti è stato nominato Antonio Pampena, componente della segreteria». Un elemento, quest'ultimo passaggio, che contribuisce ad arricchire la panoramica ulivista, già presente con ben tre coordinamenti costituiti: Incontri e Confronti, Il laboratorio di Formia e quello comprensoriale delle frazioni. Questi ultimi due movimenti hanno prodotto un documento dove è possibile cogliere testualmente: «Il nostro impegno a livello locale deve essere quello di contribuire ad una forte ripresa dell'Ulivo inteso come insieme delle forze politiche del centrosinistra e di lavorare per costruire modelli organizzativi e modelli di iniziativa politica che possano poi essere applicati anche al di fuori del nostro contesto a livelli più alti della coalizione». Ed allora bisognerà chiarire bene la strategia unitaria e quali sono i passaggi del confronto e della dialettica tra le diverse anime del centrosinistra. Soprattutto sarà bene conoscere le posizioni riferite alle altre forze politiche progressiste a partire dai Popolari. Oltretutto se l'Ulivo come ha dichiarato Nanni Moretti al Corriere della Sera è ormai "un'azienda in fallimento" di fatto è cominciato il dopo-Ulivo. Meno partito e partiti più società civile. Su questa lunghezza d'onda è schierato anche il responsabile di Formia dei Democratici Gianluca Giattino: "Siamo per l'assemblea degli stati generali del centrosinistra, fuori dalle sigle e dalle frammentazioni, aperti al recupero dell'Italia dei Valori e di Rifondazione Comunista, per una grande aggregazione alternativa alle destre». Intanto i DS hanno tenuto un convegno contro la revoca della variante al nuovo piano regolatore della città, annunciata dall'amministrazione di centrodestra.

Marcello Caliman


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