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Latina. Bilancio. Mauro Visari: «Il Sindaco Finestra ci consegna una città indebitata per anni per pagare opere faraoniche mai realizzate»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS, Mauro Visari, consigliere comunale dei Democratici di Sinistra. «È stato recentemente presentato ai consiglieri comunali di Latina il Bilancio di previsione 2002. Si tratta in sostanza, dell'ultimo atto significativo proposto dalla Giunta Finestra dopo oltre 8 anni di Amministrazione. In genere dopo tanto tempo ci si aspetta un provvedimento che riassuma e raccolga tutto ciò che è stato pensato, elaborato e proposto nel tempo, invece di un provvedimento quanto mai triste, senz'anima, senza idee e vuoto. Non contiene né margini per costruire il futuro, né aspetti utili a decifrare il presente. Risultano assenti addirittura le relazioni degli Assessori, utili a esplicare l'indirizzo programmatico della Giunta cui il Bilancio dovrebbe fare riferimento. Siamo all'assurdo, non si tenta più nemmeno di salvare la faccia, l'assenza di progettualità, di un programma condiviso, si rivela senza vergogna, con semplicità, non allegando alcuna relazione. Si legge, inoltre, con evidenza un alto tasso di rigidità economica. Finestra, in sostanza, ci consegna una città che sarà impegnata a pagare per decenni le rate di mutui contratti negli ultimi 8/9 anni per progettare opere faraoniche quasi mai realizzate. Tale rigidità ha un effetto immediato sulle politiche sociali, culturali, giovanili e di promozione in genere. Per tutti quei settori infatti c'è una drastica diminuizione degli stanziamenti nel 2002 e addirittura l'azzeramento negli anni successivi. Lo stesso vale per i contributi da assegnare ad associazioni culturali e di volontariato. Sarebbe sbagliato leggere questo Bilancio in maniera sganciata dalle previsioni 2003 e 2004. In molti settori infatti, troviamo gli stanziamenti nel 2002 e il taglio netto o parziale negli anni successivi. Questa riflessione è utile a capire che nell'anno della campagna elettorale i signori del centrodestra hanno voluto riservarsi delle somme per elargire promesse, creando aspettative nella città che in futuro dovranno essere deluse. Insomma, questo Bilancio è proprio la degna conclusione di un governo di centrodestra che non solo non ha migliorato Latina, ma l'ha addirittura peggiorata. Il futuro della città, se dovesse tornare nelle mani della destra, sarebbe davvero a rischio. Non esistono più né i grandi progetti (Terme, Parco Tematico, Stirling, Auditorium di Piazza del Popolo), né quelli piccoli (acquisto del cinema ex Enal, strade, marciapiedi, fogne). A fronte di questo la pressione fiscale è aumentata negli ultimi 6 anni di oltre 8 miliardi di lire e per il futuro la TARSU avrà un'ulteriore impennata. L'aspetto più preoccupante è che tra poche settimane ci saranno le elezioni e qualche notabile della prima repubblica verrà a spiegarci che la nuova classe dirigente cittadina, affermatasi dopo il 1992, ha fallito. I cittadini sanno bene però che a fallire in questi anni non è stata la classe dirigente nata dalla sete popolare di rinnovamento, ma i riciclati della prima repubblica come Zaccheo, Zappalà, Nasso e lo stesso Finestra. Si è parlato per anni di "nuovo che avanza", ma a Latina in "nuovo" ancora scalpita per trovare spazio, quello spazio che i padroni della politica negano da sempre».

Mauro Cascio

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