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Latina. Candidature e questione morale. Giuseppe Pastore (Cdu): «È vero che solo gli
idioti non cambiano opinione. Ma qui stiamo esagerando»
«In una fase così delicata della futura vita amministrativa del capoluogo, credo che sia naturale
e giusto sottolineare che il futuro della classe dirigente di Latina debba far leva su una morale consona ai tempi. E cioè che non è possibile che per creare una linea omogenea
di condotta politica ci sia una fuga da una parte all'altra». Giuseppe Pastore, segretario provinciale
del Cdu, è chiaro riguardo alla sua posizione e del suo partito sul concetto di codice etico
che in questi giorni tiene testa l'attenzione all'interno del Polo.
«È vero che solo gli idioti non cambiano opinione nel corso del tempo, parafrasando un aforisma
di Oscar Wilde, però credo che adesso si stia esagerando. E non è una situazione particolare e legata solo
alla realtà di Latina, ma è una piaga nazionale. Nella vita bisognerebbe avere un minimo di coerenza per
seguire quello che si è fatto, quello che si sta facendo e quello che si farà seguendo le linee
del presente. Le trasmigrazioni camaleontiche da un partito all'altro generano solo
confusione dell'elettorato e non permettono affatto la crescita di una classe politica seria
e omogenea che domani dovrebbe governare e amministrare una città. In questo modo infatti,
si seguono solo i personalismi, creando danno nei confronti della collettività.
Nelle tavole rotonde private e nei dibattiti politici si parla tanto di crescita di unan uova classe
dirigenziale a livello politico, ma come si può crescere e maturare se si assiste continuamente
a cambi di bandiera? Questi cambi rallentano anche, e di conseguenza, la crescita amministrativa
e culturale di una comunità. Credo che tutti da oggi saremo chiamati a un attento esame di
coscienza e di valutazione fino al 26 maggio».
Mauro Cascio
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