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Latina. Provincia, approvato il Bilancio di Previsione. Martella: «Stiamo portando avanti una
politica di risanamento». Critica l'opposizione
A maggioranza il Consiglio provinciale ha approvato il Bilancio di Previsione 2002.
Un documento contabile che, come ha spiegato l'Assessore al Bilancio, Giovanni Agresti,
"pone l'accento sul ruolo dell'Ente quale soggetto propulsivo delle attività economiche
di concerto con i Comuni e nel quadro della programmazione sia regionale che comunitaria".
Sul bilancio hanno parlato oltre ad Agresti, anche il Presidente Paride Martella,
il Presidente del Consiglio Michele Forte e - per tutta la maggioranza - il capogruppo
di Forza Italia Danilo Martelli. «Si tratta di un documento - hanno detto - che trova
fondamento nella precedente politica di risanamento portata avanti dall'Ente». Tra gli
obiettivi prefissati: «La sistemazione ed adeguamento di tutta la rete stradale
provinciale con investimenti per quasi 20 miliardi di vecchie lire; la costruzione di
nuovi plessi scolastici (es. Fondi, Cisterna, Terracina, Latina, Aprilia, Formia); la
riqualificazione dei centri urbani; investimenti a favore della promozione culturale
e del turismo; la modernizzazione e l'informatizzazione attraverso lo sviluppo di
un adeguata ed efficiente rete informatica; la costruzione di impianti sportivi a favore
di alcuni Comuni, così che si possa garantire ai giovani il diritto a svolgere una
corretta attività sportiva».
Critica l'opposizione. Per il gruppo DS sono intervenuti D'Arcangeli, Sellaroli, D'Amante,
Gerardo Forte, che insieme a Fiumara, hanno parlato di un documento contabile
"in cui ci si è limitati ad usufruire di risorse finanziarie piovute dal cielo
grazie all'azzeramento del debito Cotral, senza creare alcuna nuova entrata".
Critiche sono state mosse anche alla presunta "scarsa attenzione" verso i
problemi della scuola, all'assenza di un Piano Territoriale e di un Piano Turistico,
alla ricaduta a pioggia di finanziamenti sulla viabilità provinciale senza un vero e
proprio studio sulle effettive necessità esistenti sul territorio.
Mauro Cascio
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