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Latina. Finestra al congresso di An: «Dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto. Abbiamo realizzato dei sogni: bisogna continuare a sognare»

Il Sindaco di Latina Ajmone Finestra è intervenuto in apertura del congresso provinciale di Alleanza Nazionale. «Forte della mia lunga milizia ed esperienza politica, mi sono sempre proposto di mostrare come si può governare con capacità amministrativa, con onestà, mantenendo la fiducia dei cittadini. Non ho mai inteso e non intendo insegnare a nessuno come arrivare a governare una amministrazione e come mantenere questo governo. Ho semplicemente tracciato un solco. Mi auguro fortemente che questo solco continui ad essere percorso. Il luogo in cui ci troviamo è un luogo pieno di cultura e di valori. È da qui che dobbiamo partire. Innanzitutto dobbiamo continuare a mantenere viva la questione morale, che si insegna esclusivamente con l’esempio dei comportamenti, e poi con il ricordo dei nostri uomini politici scomparsi. Uno per tutti: il maestro di pensiero e di azione Giorgio Almirante. Il nostro tempo, che segna un netto spaccato fra un’epoca tramontata ed un’altra nuova densa di problemi nazionali e mondiali, non può assistere alla non partecipazione della nostra cultura, della cultura della destra, su temi fondamentali che appassionano e dividono il mondo. Per cultura di destra non mi riferisco ai programmi ma alla esposizione di idee, da cui potranno scaturire scelte e decisioni. Il primo degli obiettivi da rigenerare, dopo che da parte nostra - negli ultimi anni - vi è stato un appiattimento, è il senso della Patria, lasciato in balia di oligarchi di potere e pseudo intellettuali privi di idealità. È indispensabile riconquistare il terreno perduto, parlando all’animo e all’intelligenza delle persone e soprattutto dei giovani, sensibili ai valori in genere e a quello della Patria in particolare, non dimenticando che se è vero che in passato la destra è stata da una parte elitaria, allo stesso tempo è stata un movimento vicino al popolo. Quando questi due piani si sono allontanati, la destra è stata perdente in quanto non capendo questo allontanamento il popolo ha finito con l’indirizzarsi su posizioni centriste, se non addirittura di centro-sinistra. Dobbiamo continuare a sostenere gli obiettivi fondamentali nazionali e sociali, quelli che ci hanno permesso di passare da opposizione a forza di governo. Su tali linee il congresso dovrà quindi definire cosa significhi essere di destra in questo momento. La nostra destra deve incarnare lo spirito del tempo e tendere ad inserire la cultura nel solco della tradizione; tradizione che è rappresentata dalla Patria, dalla famiglia, dalla religione, e che deve incontrarsi con la cultura delle nostre città, dei nostri luoghi carichi di storia, dei nostri paesaggi, dei nostri tesori d’arte. Una destra che deve tener conto di un’Italia dalle mille storie di vita e dalle mille storie di sofferenze».
«Parliamo ora brevemente del lavoro svolto in otto anni e mezzo di amministrazione a Latina, delle linee impostate nella vita amministrativa, economica e sociale di questa città, nonostante le continue convulsioni - negli ultimi quattro anni - degli alleati della Casa delle Libertà per nulla rispettosi della parola data, dei patti sottoscritti e del comune programma. Oggi con estremo senso politico bisognerà cercare, fin dove è possibile, di recuperare la collaborazione con le forze che si riconoscono nella Casa delle Libertà. Ho intenzione di pubblicare nelle prossime settimane un resoconto - una sorta di "libro bianco" - sulle attività e le opere realizzate dall’amministrazione comunale in questi otto anni e mezzo. Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente tutti i consiglieri comunali, della prima e della seconda legislatura, del Movimento sociale prima e di Alleanza Nazionale poi, per la preziosa collaborazione prestata. Ci sono stati momenti di tensione, probabilmente anche delle incomprensioni, ma nei momenti decisivi, dove era in discussione il futuro della città, sono sempre stati al mio fianco. Di questo li ringrazio di cuore. Non posso fare a meno allo stesso modo di ringraziare tutti gli assessori succedutisi in questi otto anni e mezzo, con un particolare affettuoso e commosso ricordo a Sebastiano Viglialoro, mio vice-sindaco nella passata legislatura. La forte attenzione riservata in questi anni alle problematiche legate ai servizi sociali, i lavori pubblici realizzati e le opere in via di realizzazione, nonostante il pagamento di decine e decine di miliardi di debiti fuori bilancio, qualificano la capacità degli amministratori che hanno impostato anche significative iniziative come la Piattaforma logistica integrata di Latina scalo (più conosciuta come Intermodale, famoso per le vicende dell’amianto-fantasma), il restauro degli edifici per le sedi delle facoltà universitarie (ora grazie a noi Latina ha una vera università in città), il progetto per la realizzazione delle terme e del parco tematico, la creazione della società Latina Ambiente (voi tutti ricorderete otto anni fa in quale stato di degrado si trovasse la nostra città), il lancio del turismo in campo nazionale ed internazionale, il rafforzamento della cultura con la nuova pinacoteca, il Museo antiquarium, la Galleria civica d’Arte Moderna. In questi giorni inoltre sono iniziati i lavori per il Museo Cambellotti presso l’edificio ex Opera Nazionale Balilla, con un investimento di oltre due miliardi e grazie alle donazioni degli eredi. Di molte di queste realizzazioni debbo ancora una volta ringraziare il mio city manager prof. Roberto Tana per l’aiuto che ci ha dato. Molto è stato fatto. Questi sono solo alcuni esempi. Per completare il quadro d’insieme, occorre tuttavia ricordare anche la storia sofferta per l’adozione del piano urbanistico generale comunale, che ha visto l’impegno non soltanto del prof. Cervellati ma di tutta la comunità, gli ordini professionali, le scuole, le circoscrizioni, gran parte del consiglio comunale. Innanzitutto, sgomberiamo il campo da equivoci: il piano Cervellati è fatto bene, e non intendo dal punto di vista solo urbanistico; è fatto bene anche dal punto di vista procedurale e amministrativo. Sia chiaro a tutti: non ci sono vizi di forma e lo dimostreremo molto presto. Non è solo un nostro diritto difendere questo piano; è un nostro dovere e lo faremo nel migliore dei modi possibili. È un nostro dovere difendere questa città, questo territorio e questo sarà fatto, statene certi. Il piano urbanistico del prof. Cervellati, indirizzato all’avvenire e allo sviluppo economico, sociale, culturale, ambientale e turistico, sta a dimostrare il nostro genuino amore per la città che abbiamo visto nascere e sviluppare in virtù del sacrificio, dell’abnegazione, del lavoro, di tanti operai reduci dalla prima guerra mondiale, il cui fronte andava dall’Adamello al mare, e il cui ricordo ancora oggi vive nel nostro territorio coi nomi dei borghi, sentinelle avanzate di questa memoria storica che noi dobbiamo sempre ricordare. Credo sia doveroso un accenno alla terribile guerra dell’odio, riaccesasi col delitto Biagi. Questo crimine è opera di gente che pensa esclusivamente al potere di stampo estremista. In questa situazione Alleanza Nazionale non deve abbassare la guardia ma portare avanti il concetto di giustizia sociale, che è cosa diversa dal garantismo della sinistra sindacale. Non dobbiamo perdere la memoria della nostra storia legata alle conquiste sociali e alla redenzione dell’agro pontino. Brandelli di un antico spirito partigiano si trovano ancora nella politica e nella sfera sindacale di sinistra e diventano devastanti se trasferiti nell’area dei conflitti socio-economici. Ferocia e delinquenza organizzata debbono essere affrontate con nuove idee, sostenute dal coraggio e dalla determinazione. Nel momento del pericolo è doveroso un richiamo all’unità di Alleanza Nazionale per la difesa dei valori della vita, della Nazione e della giustizia sociale. Mi appresto ora a concludere. Nella mia azione di sindaco, ho sempre cercato di interpretare i sentimenti della gente, i vostri sentimenti. Le mie iniziative sono state più volte definite un sogno, ma vi voglio far riflettere sul fatto che da sempre nella storia dell’umanità, dal cristianesimo all’illuminismo ai tempi d’oggi, la nostra civiltà è progredita grazie a dei sogni che poi si sono realizzati. Ho inteso come primo cittadino dotare la città di qualcosa di vivo che crescesse, si sviluppasse, si inserisse. A questo proposito vorrei che come me, e meglio di me, continuiate a sognare e a costruire la Latina del domani. Io vi ho tracciato il solco, vi ho indicato la mèta e gli obiettivi di uomini forti, con il senso della missione, del dovere, della moralità, per poter in futuro creare una vera comunità etica. Ricordatevi sempre che i veri uomini di valore sanno contrapporsi all’ingiustizia, alla disonestà e alle menzogne, con la forza d’animo che si identifica nell’umiltà, nella generosità, nell’onestà, nel coraggio. Concludo con la certezza che saprete affrontare le prossime scadenze elettorali mantenendo alti gli ideali ed i valori che ci hanno sempre contraddistinto».

Mauro Cascio


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