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Latina. Articolo 18. Sergio Viceconte (Assindustria): «La flessibilità favorisce
lo sviluppo». Ed il Sindacato fa solamente populismo e demagogia
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Sergio Viceconte, direttore dell'Assindustria
di Latina.
«In merito all'articolo 18 la posizione di Assindustria è quella di Confindustria
a livello nazionale. E non potrebbe essere altrimenti. È un atto importante, quello
del Governo, in un'ottica di flessibilità del Mercato del Lavoro che può creare
nuova occupazione». Ma i sindacati parlano di licenziamenti facili, scendono in piazza
a dire no ai licenziamenti... Solo populismo e demagogia? «Parlare per slogan è facile.
È facile perché se i sindacati impiegano tre secondo per fare effetto, con un'informazione
falsa, noi impieghiamo tre minuti per dimostrarne la falsità. La sospensione
dell'articolo 18 è un atto di riformismo, non di conservatorismo. Non è vero
che la misura verrebbe adottata per rendere più facili i licenziamenti. Tutt'altro.
Serve a rendere possibili nuove assunzioni.
E poi si sta parlando di escludere dall'articolo 18 chi per definizione non ha un posto
di lavoro sicuro: chi viene dal nero, chi passa ad un contratto a tempo indeterminato, o
chi viene assunto da un'azienda che varca la soglia dei 15 dipendenti. Abbiamo confermato
anche in questi casi alcune possibilità di reintegro. Ed il Governo è pronto a tornare indietro,
se tra due anni o tre anni la riforma non avrà dato risultati positivi». Insomma, tanto rumore
per nulla. Solo una strumentalizzazione politica? «Io la politica in questi casi la lascerei
fuori. Del resto non è una questione di governo o opposizione. Fu una forza non governativa,
quella dei radicali, a lanciare per prima la questione. Fu addirittura un uomo di sinistra,
Massimo D'Alema, a tentare di raccoglierla, prima che venisse fermato da Cofferati».
Marco Battistini
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