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Latina. Finanziamenti comunitari. Dario Cillerai (Verdi): «Il vero investimento è
l'ambiente. E nessuno, ancora, lo ha fatto mai presente»
In relazione alla presentazione del'attività dell'Agenzia
Sviluppo Lazio avvenuta in Provincia qualche giorno fa e agli
ingenti finanziamenti comunitari resi disponibili dal
Documento Unico di Programmazione 2000-20006, i Verdi di Latina
intendono indicare alcuni progetti verso cui indirizzare lo sviluppo
nel nostro territorio per aumentare la qualità della vita, creare lavoro
e ridurre l'impatto sull'ambiente.
Suggerusce Dario Cirellai, referente Progetto per la città:
«Elaborare un Piano Energetico per le energie rinnovabili. Pensiamo
innanzitutto al solare termoelettrico e fotovoltaico, con installazione
di pannelli solari negli edifici pubblici, nelle abitazioni private e nelle
tante case sparse per la campagna; distrubutori solari per veicoli elettrici.
Realizzare piccoli impianti di cogenerazione (produzione combinata di energia
elettrica e termica), alimentati a metano, con i quali si possono raggiungere
rendimenti dell'80%. Potrebbero essere installati presso strutture
ospedaliere, alberghi e stabilimenti, nei borghi e anche nei piccoli
agglomerati rurali. Nell'ambito dei trasporti, rendere operativa l'Intermodale
di Latina Scalo attraverso la creazione di un sistema di distribuzione e prenotazione
che, utilizzando le tecnologie telematiche e mezzi a basso impatto
(elettrici o a gas), organizzi il trasferimento delle merci dallo scalo
ferroviario alla destinazione finale con il massimo rendimento. Provvedere
alla ristrutturazione della rete di distribuzione idrica che nel nostro
Ambito Territoriale Ottimale ha una dispersione stimata (tra perdite,
allacci abusivi e acqua non fatturata) del 70% circa, rendendo anche possibile un
consumo differenziato (per uso civile, industriale, irriguo), in modo da non
utilizzare preziosa acqua potabile per usi che non ne necessitino. Creare impianti
per il riciclaggio dei rifiuti (con separazione dei materiali a monte) in particolare
per la produzione di compost di qualità o biogas dai rifiuti organici. Per la realizzazione
delle nuove strutture, si deve cercare, in via prioritaria, di recuperare e riutilizzare,
se necessario previa bonifica e demolizione, le zone degradate o le aree industriali
dimesse. Queste zone sono solo alcune delle nostre proposte, che intendiamo sottoporre
all'attenzione della comunità, non avendo riscontrato nemmeno la presenza di
alcuni argomenti nel dibattito in corso. Lo sosterremo in tutte le sedi
istituzionali e con tutti i mezzi a nostra disposizione».
Mauro Cascio
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