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Latina. Medicina. Giorgio De Marchis (Ds): «Le polemiche di questi giorni hanno riavviato il dibattito. Ma si è sempre detto molto. Fatto, nulla»

«La polemica che si è messa in moto sulle vicende legate alla facoltà di Medicina di Latina, ai posti letto ed all’ex Mattatoio comunale, ha il merito di aver riaperto il confronto intorno al tema dell’Università», lo concede Giorgio De Marchis, capogruppo al Comune dei Ds. Ma subito avverte: «Un tema sul quale molto si è detto ma davvero poco è stato fatto. Oggi ci rendiamo conto che l’Università versa in uno stato pietoso, malgrado i "faraonici" progetti presentati dall’On. Zaccheo che non verranno mai realizzati. Dietro la politica degli annunci non vi è nulla, né una strategia tanto meno un progetto. L’unica opera realizzata, ovvero il Mattatoio ristrutturato, invece che la sede di Medicina è diventato un "oggetto" di scambio».
Noi Consiglieri abbiamo il dovere istituzionale di tutelare gli interessi pubblici, per questo ritengo inaccettabile il fatto che siano stati spesi 11 miliardi di Lire, e quell’edificio debba rimanere chiuso. Mentre nello stesso tempo, gli studenti di Medicina sono in Via Varsavia, e quelli di Ingegneria ed Economia fanno i turni nella sede fatiscente di Via Le Corbusier, dove peraltro il Comune paga 600 milioni di Lire di affitto annuo. Il Comune, con i soldi dei contribuenti, ha già pagato gli undici miliardi e paga l’affitto annuo, pertanto è giusto che venga fornita una giustificazione adeguata per queste spese folli. Noi siamo stati sempre favorevoli al fatto che i posti letto di Medicina fossero destinati interamente al Goretti di Latina, oltretutto è il caso di sottolineare il fatto che l’O.d.G. attraverso il quale il Consiglio Comunale chiedeva “l’esclusività” dei posti letto per il Goretti, sia stato modificato in questo senso dopo le pressioni mie e del mio gruppo consiliare che, altrimenti, non avrebbe votato quel documento. Proprio quella frase ha prodotto la lacerazione del Consiglio Comunale con il conseguente voto contrario di Forza Italia che di fatto si è schierata sull’ipotesi dei posti letto per Terracina. Ma tutto questo non risolve il problema di fondo, ovvero che l’Università di Latina versa in uno stato di precarietà e che da parte delle istituzioni non viene prospettata alcuna soluzione alternativa valida. Per questo, trovo inconcepibile che gli studenti siano costretti a fare lezione in condizioni di precarietà, e l’Amministrazione renda indisponibile per l’Università un edificio ristrutturato che già da domattina potrebbe ospitare le lezioni. Come, nello stesso tempo è inaccettabile anche che da due anni l’ex Distretto militare sia fermo e non ospiti i corsi universitari come era stato promesso. Per questo e per tanti altri motivi penso che oggi sia necessario avviare una forte forma di protesta e di sensibilizzazione per determinare un dibattito vero e, soprattutto risolutivo, sui temi universitari. Vorrei infine dire agli studenti, o per meglio dire, ai rappresentanti degli studenti di Medicina, che sosterremo le loro iniziative fino in fondo, come del resto abbiamo sempre fatto, ma allo stesso tempo spero che riescano a mettere in campo delle azioni più incisive, di quelle attuate fino ad ora, e, soprattutto, che trovino il coraggio di esprimersi anche contro i rappresentanti istituzionali perché, fino ad oggi, a mio modo di vedere, l’atteggiamento mantenuto è stato responsabile ma, forse, un po’ troppo accondiscendente».

Mauro Cascio


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