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Latina. Cirscoscrizioni. Presentata la lista e il programma dei Ds. Biondini: «Allo
Scalo vogliamo crescere. E soprattutto cambiare nome»
È stata presentata la Lista e il Programma dei DS di Latina Scalo, un gruppo di 18 candidati
che attorno alla persona e alla personalità di Bruno Biondini sta costruendo la riscossa
della sinistra. L'impresa è sicuramente ardua, ma non impossibile. Già alle ultime politiche
i DS di Latina Scalo hanno aumentato del 300% i propri voti. Gli
abitanti dello Scalo sanno bene quante cose non funzionano nel proprio borgo, che poi ormai
non è più un borgo, ma una città di quasi 15.000 abitanti, porta d'accesso per i Lepini.
«Noi DS puntiamo sul turismo, e per attivare questo, proponiamo prima di ogni cosa, di cambiare
nome alla città: caratterizziamo il nostro territorio, prendiamo coscienza, diamoci una
identità, su questa terra giovane, ma anche storica, antica, culla di civiltà preromaniche:
noi avevamo pensato di ribattezzarla "Lepinia". Insomma, smettiamola di piangerci addosso e pensiamo a come sviluppare un polo turistico, che funga da cerniera e da aggrappante tra collina,
mare e grandi città come Roma e Napoli. Abbiamo una ferrovia che non sappiamo sfruttare
in nessun modo se non nel suo evolversi istituzionale. Apriamo dei "punti tipici"
dove si assaggiano e comprano i prodotti eno-gastronomici e artigianali del territorio, andando
così a sviluppare anche artigianato e arti figurative. Approfittiamo delle nostre abbazie,
delle chiede medievali, dei sentieri naturalistici, delle oasi come Ninfa.
Siamo al centro di mille cose che ci sfuggono tra le mani, a noi rimane lo smog e qualche caffé
venduto nei nostri bar, a "viandanti" giustamente distratti dall'assenza di attrazioni.
In 10 anni di centrodestra il borgo città è cresciuto solo di abitanti e pendolari. Non si è
pensato ad parire un istituto turistico, ad attivare le circonvallazioni per decentrare il
traffico pesante e far decollare di conseguenza l'Intermodale (ex Zuccherificio), dove
ad esempio sono stati stanziati e spesi in parte ben 160 milioni di Euro, con l'Amministrazione
Finestra che a voce dice di essere liberista, ma poi in sostanza non molla mai la presa, volendo
gestire direttamente società miste pubblico privato che non decollano, e questo avviene
sia per l'Intermodale che per le famigerate "Terme di Fogliano".
Gli abitanti di Latina Scalo reclamano un cimitero, che paesini e borgate con poche centinaia
di anime possiedono da sempre. È una forma di rispetto che per tutti noi vivi, poter contare su un pezzo di terra, non troppo lontano da dove si abita, dove riposare in pace. Ma a noi
borghigiani questo non è dato avere. Per tanti abitanti, anche del centro, oltre a strade
piene di buche o mal illuminate, non ci sono né numeri civici, né toponomastica. Solo
postini con anni di frequenza riescono a districarsi nel labirinto latinascalino.
Abbiamo scritto latinascalino per dimostrare quanto sia poco affascinante oggi chiamare
un abitante del borgo città. In conclusione ribadiamo la proposta di cambiare nome
a Latina Scalo. La nostra "provocazione" vuole puntare i fari sul problema della non
identità del borgo-città, e poi Lepinia è un nome azzeccato, che ci introduce al territorio,
ci integra con tutti quei paesi che come una corona ci attorniano, da Roccamassima
a Cori, da Norma a Sermoneta, da Bassiano a Sezze. Noi siamo pronti a cambiare il corso di
questa piatta storia che gli attuali governanti locali ci propinano da due lustri.
Abbiamo fantasia, idee e capacità per realizzare un luogo migliore dove vivere, per
tutti, non solo per quelli di sinistra. Ci mancherebbe».
Mauro Cascio
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