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Mancini: «Finestra, evidentemente, spera nell'impunità permanente»

L'impunità permanente, è questa le pretesa del Comune di Latina che pare discendere dai commenti alla bocciatura effettuata dal Co.Re.Co al Conto consuntivo 1999, del tipo: "È la prima volta che danno così peso a questi termini...si tratta solo di formalità..." A parte il fatto che, nella nota di risposta ad alcuni chiarimenti chiesti dall'Organo di controllo, il Comune aveva dichiarato che gli adempimenti per il rispetto dei suddetti termini erano stati rispettati (ignoranza o arroganza? Sicuramente non "trasparenza"), si omette di ricordare che tale metodo,che di fatto ha compromesso la funzione di indirizzo e controllo del Consiglio comunale, era diventata ormai una costante, nonostante le numerose denunce avanzate dall'opposizione, che in questa occasione sono state riproposte in maniera ancora più forte e documentata. Che si tratti poi, solo di "formalità", è una libera e irresponsabile interpretazione di chi ha fatto queste affermazioni, in quanto le richieste di chiarimento e i rilievi mossi, non solo dall'opposizione ma anche dal Collegio dei revisori e dallo stesso Co.Re.Co, attengono su molti punti a questioni di fondamentale importanza in merito agli andamenti finanziari e all'economicità di gestione dell'azienda comunale. Le omissioni e le "non verità" contenute nella risposta del Comune del 4 agosto ai chiarimenti richiesti dal Comitato di controllo avevano indotto i sottoscritti ad inviare allo stesso organo, in data 18 agosto, una nota di precisazione, con la quale si evidenziavano i punti salienti dei rilievi mossi con il nostro documentao del 19 luglio scorso e che hanno contribuito all'accertamento della verità che ha portato alla bocciatura del Conto consuntivo. Questi i fatti. Che poi la politica sia l'arte del possibile non vuol dire che è possibile stravolgere la verità dei fatti, impedire l'esercizio del confronto democratico, elevare a sistema l'ipocrisia. Si è sparlato in questi anni di "programma stellare", si sono approvati bilanci fotocopia pieni di investimenti e di "progetti faraonici" mai attuati, si sono difese società fantasma per scoprire poi, recentemente, da parte di alcuni autorevoli consiglieri della maggioranza, che poco o nulla è stato finora fatto, poco o nulla si conosce di quelle realtà (Terme di Fogliano, Latina Ambiente), che molte cose vanno riviste e annullate (Piano regolatore) e che comunque bisogna discuterne in consiglio comunale (finalmente!). Altro che formalità. Il confronto, quello vero, quello serio, quello costruttivo, deve porsi come obiettivo il perseguimento degli interessi generali, che è altra cosa rispetto alla preparazione di "percorsi politici personali" o alla ricerca di consenso a favore di particolari gruppi di pressione. Un confronto che deve essere trasparente e tale da porre la cittadinanza in grado di valutare le diverse opzioni, tutte verificabili nella loro pratica attuazione, e giudicarne i risultati. I tardivi, finti pentimenti lasciano il tempo che trovano e sono troppo scoperti perché la gente gli dia più credito. Dovremo votare il nuovo consuntivo: quale occasione migliore per recuperare gli errori "formali" passati e dimostrare, da parte di alcuni consiglieri della maggioranza, coerenza rispetto alle volontà espresse in questi giorni di rimettere in discussione antiche scelte programmatiche e di individuare comunque precise priorità? Nella nota allegata si richiamano, ad ogni buon fine, alcuni dei punti sollevati in questi anni (e in questi giorni), mai sufficientemente discussi e affrontati nelle sessioni di bilancio, sempre più improvvisate e svuotate di momenti di confronto serio e costruttivo.

Mauro Cascio


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