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Latina. Assindustria, un incontro sul nuovo contratto del settore chimico-farmaceutico. Per più di 7000 addetti pontini, formazione continua

Formazione continua, previdenza complementare, e ancora sicurezza, ambiente, flessibilità: sono i punti cardine del nuovo contratto collettivo nazionale del settore chimico-farmaceutico. Un contratto importante, che interessa 200 mila lavoratori in tutta Italia, di cui 7000 nella provincia di Latina e 3000 di quella di Frosinone. È questo il tema dell’incontro congiunto tra aziende pontine e ciociare del settore, riunite, in queste ore, presso l’Associazione Industriali della Provincia di Latina dal direttore di Assindustria, Sergio Viceconte, alla presenza del Presidente di Federchimica, Nicola Messina.
«Il settore - spiega Sergio Viceconte (nella foto) - è uno di quelli in cui l'occupazione tiene. Per fare un esempio e dare alcune cifre, solo considerando l’industria farmaceutica, negli ultimi dieci anni abbiamo registrato un incremento occupazionale vistoso, passando dai 3900 addetti del 1991, ai 5819 del 2000. Se aggiungiamo i dati relativi a lavoro interinale e ai contratti a termine, di cui si fa largo uso, notiamo che il dato è drogato in difetto». A questi dati vanno aggiunti quelli del resto delle aziende di settore. Viste le cifre, si capisce perché il contratto ha particolare significato per il territorio pontino. Ma c’è un altro aspetto da sottolineare: «L’accordo è stato siglato da Confindustria con Cgil Cisl e Uil. Questo significa - aggiunge Viceconte - che sul territorio si stringono accordi importanti derivanti da un proficuo confronto sindacale. È la prova che trovare un punto di contatto è sempre possibile, che lo sarebbe anche sui temi delicati del libro bianco e dell’articolo 18 che oggi tanto dividono».
Punti fondamentali del contratto del settore chimico-farmaceutico sono la formazione e la previdenza: «Come è tradizione del settore in cui operano molte multinazionali, che soffrono una difficoltà minore rispetto alle manifatturiere tout court, il contratto riesce sempre a fare qualcosa di avanguardistico - sottolinea il direttore di Assindustria - In particolare: viene ribadito il concetto della formazione continua che serve anche a dare una spendibilità maggiore al lavoratore sul mercato. In questo senso la formazione non è solo un investimento che l'azienda fa per sé stessa, ma un investimento che accresce le potenzialità di crescita dello stesso lavoratore. C'è un osservatorio bilaterale formato da Federchimica, Farmindustria e Cgil Cisl e Uil che ha dato buoni risultati in passato. L'altro aspetto estremamente importante è la previsione di un fondo di assistenza integrativo, da realizzare all’interno delle imprese di settore. Il Fondo di assistenza sanitaria complementare previsto dall’accordo, si estende per la prima volta dai dirigenti alle maestranze. L'operatività dipenderà ovviamente dai tempi che lo Stato impiegherà per dare regolamentazione alla materia, ma averlo previsto è fondamentale».

Mauro Cascio


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