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Latina. Candidature. Giorgio De Marchis (Ds): «Su Zaccheo si sta consumando l'ennesimo fallimento della classe dirigente politica della destra»

«Lo stato di impasse che sta caratterizzando le trattative per la candidatura a Sindaco della Casa delle Libertà di Latina rappresenta, nella sua essenza, l'inconsistenza politica e programmatica del centrodestra. Infatti da tutta questa vicenda emergono con forza alcuni dati. La candidatura di Vincenzo Zaccheo, se alla fine sarà il candidato unitario, non sarà il frutto di un processo di maturazione del centrodestra cittadino, essa sarà imposta da Roma, dalle segreterie nazionali dei partiti, mediante quegli stessi metodi da Prima Repubblica adottati in una fase politica della nostra città che lo stesso Zaccheo definisce "vergognosa"».
È dura, durissima la posizione di Giorgio De Marchis, capogruppo consiliare dei Democratici di Sinistra. «L'assenza di una strategia politica e programmatica testimonia la pochezza della proposta che la Casa della Libertà metterà in atto; fino ad oggi i partiti del Polo hanno parlato soltanto di persone e personaggi, hanno discusso per ore di Redi e di Catani, dei democristiani candidati di An, non una parola è stata spesa sui programmi, sulla necessità di cambiare e rendere migliore questa città. Tutto questo dimostra che la forza di "innovazione" e di "cambiamento" politico, che aveva caratterizzato le vicende di An e FI negli anni 90 si è esaurita. Oggi gli elettori hanno dinanzi una coalizione che, come il "pentapartito" e le altre coalizioni degli anni 80, è tenuta insieme dal collante del potere. Zaccheo non sarà, come egli dice, il candidato della città, Zaccheo è il candidato delle segreterie dei partiti, oltretutto di quelle romane. Non sarà candidato perché "ama" Latina ed è un suo "figlio", e nemmeno perché ha un progetto per lo sviluppo della città, ma soltanto perché all'interno di una logica di spartizione delle candidature, Latina tocca al suo Partito. Questa vicenda rappresenta la sconfitta ed il conseguente fallimento della classe politica del centrodestra cittadino e provinciale che negli ultimi anni, malgrado avesse il 60% dei consensi elettorali, non è mai riuscita a mettersi d'accordo su nulla, ieri era il PRG di Latina, oggi è il candidato Sindaco. Ogni volta che c'è da decidere una cosa vengono invocati i segretari nazionali, chiamati sempre a rimettere insieme i cocci di una coalizione come la CdL che nei fatti esiste solo il giorno delle elezioni. Ma come potrà una classe dirigente come questa assicurare lo sviluppo della città, come potrà garantire quella stabilità politica necessaria per mettere in campo quelle azioni che servono per far crescere Latina. È facile prevedere che l'alto tasso di litigiosità dei partiti della CdL provocherebbe in breve tempo il blocco totale della macchina amministrativa, fatto che avrebbe conseguenze negative per la città. Dinanzi a tutto ciò appare quindi importante la scelta di innovazione e rinnovamento che, con la candidatura di Moscardelli, il centrosinistra cittadino sta portando avanti con forza e coraggio. Un processo che, dinanzi alla nullità proposta dalla CdL, rappresenta una chiara e valida alternativa di governo per i cittadini».

Mauro Cascio


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