Parvapolis >> Politica
Latina. Vincenzo Zaccheo contro Redi e Catani: solo oggi Roma decide. Claudio Moscardelli:
«Se il buongiorno si vede dal mattino...»
Da una settimana a questa parte assistiamo giornalmente, all’esplodere di contrasti e polemiche all’interno della destra.
E il candidato a sindaco del centrosinistra, Claudio Moscardelli, affonda: «Al di là di un’unità di facciata si scoprono profonde divisioni programmatiche e strategiche, che lasciano trasparire funesti segnali per la governabilità di Latina nel caso il Polo si affermasse alle elezioni amministrative di maggio.
Casi come il futuro della facoltà di medicina, sono l’emblema di una destra che al suo interno non condivide gli indirizzi del futuro sviluppo della nostra città.
Il continuo discutere intorno a nomi, ruoli e incarichi ha fatto perdere il contatto e la vicinanza con i problemi reali della città e dei suoi abitanti.
Cosi crediamo che non sia sfuggito all’elettorato di Latina il fatto che mentre la destra è impegnata a litigare e, rischia di spaccarsi sulle poltrone da assegnare ai suo notabili, il candidato sostenuto dall’Ulivo abbia iniziato a far conoscere alla città il suo programma di governo per garantire a Latina nei prossimi cinque anni benessere e sviluppo.
Un programma che è frutto della condivisione e delle idee di tutte e cinque le forze politiche che sostengono Claudio Moscardelli, che è il candidato di una coalizione credibile ed unita che esprime un’alternativa di governo per la città di Latina.
In questi giorni di campagna elettorale abbiamo raccolto le voci e il malessere di molti nostri concittadini per i problemi che questa amministrazione ha trascurato o non saputo e voluto risolvere. Tra questi riveste una notevole importanza il problema dell’agricoltura. Uno dei settori trainanti della nostra economia locale.
Proprio lo sviluppo e la tutela delle zone agricole, insieme alla giusta esigenza di tante famiglie di costruire, avendo del terreno a disposizione, per dare una casa ai propri figli trovano una risposta organica nel programma che presenteremo alla città il prossimo sabato 20 aprile presso il tetro Don Bosco di Latina alla presenza di tutte le forze politiche che sostengono al mia candidatura dai DS alla Margherita, ai Comunisti Unitari, all’Italia dei Valori per finire alla lista civica “Latina Città Europea”.
In quell’occasione ribadiremo che il nuovo governo cittadino punterà alla valorizzazione e al sostegno dell’agricoltura, nonché alla tutela delle esigenze di chi abita nelle campagne, nella convinzione di dover privilegiare un programma condiviso in accordo con imprenditori, associazioni agricole e proprietari. L’obbiettivo primario sarà la tutela dell’ambiente. Per questo occorrerà provvedere alla perimetrazione delle zone ormai invase dal cemento con l’adozione di strumenti urbanistici adeguati per disciplinare le aree ormai perse per l’agricoltura ; garantendo una seria tutela in ordine agli indici di edificabilità per le aree ancora utilizzabili per lo sviluppo agricolo, per quali occorre sfruttare al meglio gli strumenti offerti dalla legge urbanistica regionale e dal Piano Regolatore Generale come la perequazione.
Crediamo che occorrerà quindi pensare a dei piani urbanistici dei borghi, ciascuno assunto come polo di riferimento di una certa porzione del territorio comunale, in cui prevedere uno sviluppo edilizio che supporti una politica di promozione di accordi tra Comune e proprietari dei fondi che hanno come esigenza prioritaria quella della casa, rispetto a programmi di investimento nel settore agricolo. L’azzeramento dell’indice di edificabilità del proprio terreno non ancora utilizzato in cambio del trasferimento della capacità edificatoria maggiorata con un premio di cubatura nel piano urbanistico del borgo di riferimento potrebbe rappresentare un’opportunità concreta e una soluzione da adottare nei prossimi anni per governare con razionalità il territorio di Latina, rispondendo alle esigenze dei proprietari delle zone agricole. In questo modo si garantirebbero volumetrie a chi ha terreni agricoli, attribuite nell’ambito di strumenti urbanistici adeguati volti a salvaguardare l’identità dei borghi pur prevedendone un accrescimento, mentre si renderebbero disponibili vaste aree ad indice zero, a cui rimarrebbe solo il valore agricolo, avendo già ottenuto il proprietario la redditività edificatoria».
Mauro Cascio
|