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Latina. Energia e mercato libero. Antonio Di Micco (Federlazio): «Le piccole e medie imprese
potranno da oggi ottimizzare il loro fabbisogno»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Antonio Di Micco, direttore di Federlazio.
Il decreto Bersani dell'anno 2000 ha dato la possibilità alle imprese di accedere
al mercato libero per l'acquisto di energia elettrica e gas. Le associazioni
di categoria, i raggruppamenti di imprese e le aziende fornitrici hanno creato
di conseguenza consorzi e società per l'acquisto a prezzi concorrenziali di tali
prodotti e servizi. L'accesso al mercato libero da parte dei clienti "idonei" è
determinato dal consumo annuo misurato per ciascun punto di riconsegna.
Tale soglia di idoneità nei prossimi mesi raccoglierà clienti con un consumo
minimo di 100.000 Kwh.
Un'agenzia per l'energia promossa dalla Camera di Commercio e che veda la
partecipazione delle Associazioni di categoria: questa la proposta della
Federlazio di Latina a seguito del convegno «Energia e Mercato Libero»
tenutosi presso la Camera di Commercio di Latina.
«Se il passo fatto nel 1999 con la previsione di un libero mercato, pur
contenuto entro certi limiti, è stato fondamentale, la strada che si
va ad aprire a gennaio 2003 assume dimensioni ben diverse rispetto all'
attuale libero mercato dell'energia. Certo, è forse ancora presto per dire
che al primo gennaio del prossimo anno saranno state espletate le formalità
necessarie per abbassare la soglia del cliente idoneo da un milione a
centomila KWH. La cessione delle prime due Genco da parte dell'Enel è stato
un percorso troppo lungo in termini imprenditoriali ed ancora costellato di
una burocrazia imperante. Teniamo presente, però, che per quanto lunghi
possano essere i tempi italiani, il 2003 comunque rappresenta un punto di
volta. Con il recente vertice europeo di Barcellona si è infatti stabilito
che con la fine del 2003 tutte le imprese, anche quelle dalle dimensioni più
modeste, potranno accedere al libero mercato dell'energia e anche del gas.
Rimane ancora fuori il consumo domestico, ma stiamo comunque parlando del
60-70% del mercato dell'energia elettrica che viene messo in regime di
concorrenza».
Maria Corsetti
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