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Latina. «Possesso». Abraham Yehoshua, il più grande scrittore israeliano: «La Valeri è fuori dall'ordinario. Sharon? Un brutto incubo»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Abraham Yehoshua, uno dei più grandi scrittori israeliani, autore di «Possesso», la pièce teatrale magistramente interpretata da Franca Valeri ed Urbano Barberini. «È la seconda volta che li vedo, sono straordinari». Impossibile parlare solo di teatro, il pensiero vola a quanto sta succedendo in queste ore in Medio Oriente. «Sharon è una tragedia per Israele ed un incubo per la pace nella regione». Tempo fa aveva sostenuto: «È l’uomo delle avventure più tragiche per Israele, come l’invasione del Libano. Ariel Sharon oggi prova a vestire i panni, a lui inusuali, di leader moderato, rassicurante. Un buon vecchio padre, severo ma giusto. Si fa forte dell’insicurezza che segna questa fase di passaggio nella storia di Israele e dispensa le sue certezze. E sono queste certezze che fanno paura: l’idea di poter garantire con la forza la sicurezza del Paese; la presunzione di poter strappare ai palestinesi un accordo senza rinunciare praticamente a nulla, mantenendo in piedi tutti gli insediamenti, rifiutando qualsiasi negoziazione su Gerusalemme».
Nato a Gerusalemme nel 1936, Abraham Yehoshua vive a Haifa dove insegna nella locale università. Ha scritto libri indimenticabili come «L'amante», «Cinque stagioni», «Il signor Mani», «Un divorzio tardivo», «Il poeta continua a tacere». In Italia è pubblicato da Einaudi e da La Giuntina. Il prossimo ottobre uscirà il suo ultimo romanzo. «Sarà allora che tornerò nel vostro paese».

Claudio Ruggiero

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