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Mancini: «Sulle consulenze e sugli incarichi professionali serve più trasparenza»
Non si esaurisce la cahier de doleance della sinistra. Torna alla carica Pasquale Mancini: «Non sono
state mai prodotte, benché più volte richieste (anche tramite la
Commissione trasparenza, in data 15/9/1999), informazioni esaurienti sui consulenti e collaboratori esterni
(elenchi, criteri di assegnazione, titoli, specializzazioni e professionalità possedute; relazioni
dei responsabili dei servizi, obiettivi, tempi dell'intervento e risultati raggiunti) e quindi non è stato
possibile verificare, oltre l'opportunità delle scelte effettuate in riferimento ai principi di economicità
ed efficienza, anche il rispetto dei vincoli di legge che regolano il ricorso a tali prestazioni. Nei vari anni le spese
per le convenzioni con i professionisti esterni sono cresciute sempre di più (oltre 5 miliardi previsti nel 2000), nonostante
i ripetuti interventi sull'argomento sollevati in più occasioni in consiglio dai rappresentanti
dell'opposizione e le numerose segnalazioni fatte dallo stesso Collegio dei Revisori fin dal suo
insediamento. Inoltre, a fronte di tali incarichi, nei bilanci il più delle volte non risulta stanziata
o comunque impegnata alcuna spesa per investimenti la scelta è quella di dare incarichi ed eventualmente far progettare...,
per la realizzazione se ne parlerà in tempi futuri. A nulla è valso sottolineare in più occasioni
che un'Amministrazione seria e trasparente deve basare le proprie scelte su programmi certi, in grado di
dare continuità alle iniziative, i cui tempi di realizzazione devono essere tali da consentire il controllo dei
risultati da parte degli organi competenti e della collettività che ne subisce i costi».
Mauro Cascio
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