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Latina. Elezioni. Altero Matteoli: «Il Ministero all'Ambiente è visto come il Ministero
dei Divieti. Diventerà il Ministero delle opportunità»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Altero Matteoli, Ministro all'Ambiente a Latina per un incontro
organizzato da An a cui ha partecipato anche il candidato sindaco per la Casa delle Libertà
Vincenzo Zaccheo.
Nato a Cecina in provincia di Livorno, l' 8 settembre 1940; diplomato in ragioneria, dirigente d'azienda, è sposato, con due figli. Matteoli, che è stato consigliere comunale di Castelnuovo in Garfagnana e di Livorno, è stato eletto deputato per la prima volta nel 1983 nelle liste del Msi-Dn, partito di cui è stato segretario regionale toscano, membro della segreteria, membro dell'ufficio politico e responsabile del settore organizzativo.
Matteoli è rieletto nella stessa circoscrizione anche nel 1987 e nel 1992. Fa parte, tra l'altro, della commissione bicamerale d'inchiesta sulla loggia P2. Alle elezioni del 1994 e del 1996 viene di nuovo eletto nelle liste proporzionali di Alleanza nazionale sempre in Toscana.
Nel 1994, dopo la vittoria elettorale del centrodestra, Berlusconi lo vuole nel governo come ministro dell'Ambiente.
Alle recenti elezioni del 13 maggio Matteoli, candidato per la Casa delle Libertà nell'uninominale nel collegio 23 della Toscana (Lucca), viene eletto battendo il candidato dell'Ulivo Giulio Lazzarini per circa 175 voti, uno scarto pari allo 0,3%.
Già un mese prima delle elezioni, l' 1 aprile, il leader della Casa delle Libertà Silvio Berlusconi aveva parlato di lui come del futuro ministro dell' Ambiente. Le sue dichiarazioni sul protocollo di Kyoto, vicine alle posizioni americane, hanno già provocato polemiche.
«Noi siamo considerati un po' come il Ministero dei Divieti, visti con sospetto dagli
imprenditori. Bene, noi vogliamo vincere una sfida, quella di essere il Ministero delle Opportunità.
Alcuni passi li abbiamo già fatti. L'Italia deve essere competitiva con i paesi
industrialmente avanzati e per far ciò abbiamo bisogno anche di una attenta pianificazione
della cultura energetica. Attualmente acquistiamo dalla Francia, dalla Svizzera, laddove
sarebbe piuttosto indicato essere autosufficienti, dopo un'attenta riflessione sulla
salvaguardia ambientale. Ovviamente continuando a tenere in considerazione anche le energie
alternative, senza troppo idealizzarle. Persino una centrale eolica ha i suoi effetti
collaterali: basti pensare a quanto devastante per un paesaggio naturale possa essere
una struttura del genere». Una battuta sul termovalorizzatore... «Ancora c'è la cultura
della discarica. Ma va superata».
Maria Corsetti
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